Tanti vecchi arnesi, nella lista della Lega, e qualche giovane “importato”. Ciò che colpisce nella composizione delle liste dei leghisti lissonesi non sono tanto le presenze, ma le assenze: la compagine del candidato sindaco è debolissima e non raggiunge nemmeno i 24 nomi (sono solo 21), in quella “ufficiale” mancano persino alcuni ex fedelissimi di Meroni, presenze storiche dei padani in Consiglio e anche nelle varie giunte (Massimo Bignamini, Giuliano Beretta) ma soprattutto non c’è nessun “giovane padano” lissonese, né il consigliere uscente e astro nascente Andrea Crippa, né l’architetto Luca Spinelli (da non confondere con l’altro architetto Massimiliano, che invece c’è), né l’ex consigliere Diego Borella (forse per incompatibilità, essendo membro in quota Lega del Corecom regionale), per non parlare di Omar Porro.
Già si sapeva che dall’anno scorso molti “giovani padani” locali non hanno rinnovato nemmeno la tessera e se ne sono andati dalla sezione lissonese, in polemica con i vecchi bossiani che non vogliono mollare lo scettro. Ora l’assenza di Crippa – portaborse di Salvini – la dice lunga sull’ “appoggio” che i vertici provinciali del partito prestano all’ex onorevole; si vocifera addirittura che qualcuno abbia chiesto al leader padano nazionale di bloccare la ricandidatura di Meroni a Lissone…
Il capo non ha voluto sporcarsi le mani, ma nemmeno ha dato il placet alla presenza in lista del suo scudiero Crippa: ed è molto significativo. Meroni si gioca insomma il tutto per tutto: tocca a noi lissonesi dare l’ultima spallata, poi anche nella Lega avranno un motivo definitivo per chiedergli di farsi da parte.