Il Listone

Ma c’è faccia e faccia

Il dibattito “faccia a faccia” dei 6 candidati sindaci lissonesi, organizzato l’altra sera dal Giornale di Monza, è risultato abbastanza vivace, anche grazie alle opposte “tifoserie” che gremivano Palazzo Terragni; una cosa comunque è apparsa molto chiara: c’è un modo nuovo di fare politica, e c’è un modo molto molto vecchio.

E’ stata una soddisfazione, per esempio, ascoltare il candidato Roberto Perego porre al primo posto delle sue priorità le questioni sociali (esattamente quello che ha fatto la nostra amministrazione, che ha aumentato di un terzo i fondi per i più deboli!) e persino esaltare il ruolo di controllo delle Gev e dell’Associazione Carabinieri in congedo – portate a Lissone da noi, nonostante i bastoni tra le ruote messici in tutti i modi dalla Lega.

E’ stato un piacere – e scusate il bisticcio di parole – sentire Filippo Piacere, candidato dei comunisti, parlare della lotta al lavoro nero e al precariato.

E’ stata infine una bella sorpresa constatare quanti altri temi (pur nelle non trascurabili differenze) abbiamo in comune con Sana e i 5Stelle: la mobilità sostenibile, l’ambiente, la partecipazione…

Insomma, si è avuta davvero l’impressione che in questi 5 anni a Lissone sia comunque cresciuta una classe politica “diversa”, che ha idee spesso non coincidenti ma che davvero vuole interessarsi di un bene comune.

E dall’altra parte? Di là invece c’è un centrodestra ottuso, chiuso su modalità del passato e interessato solo a comprarsi il potere solleticando le lobby e giocando sulle paure irrazionali della gente. Abbiamo incredibilmente sentito Fabio Meroni rivendicare il suo essere cementificatore (12.000 abitanti in più in 15 anni!!), proporre di nuovo Progetto Lissone (1,3 milioni di buco, pagati da noi!!), promettere di comprare tutti assieme il San Luigi, il Miriam, la piscina coperta e i silos per le auto, oltre ovviamente alla palestra per una società il cui presidente è un suo candidato… Trattano ancora i cittadini come i bambini: se stai buono e mi lasci lavorare (nelle cose che contano), io poi ti faccio un bel regalino.

Meroni? E’ il signor passato: il Sor Passato.

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