Siamo abituati a sentirne delle belle dal consigliere Fossati Daniele, ma questa volta ha voluto fare concorrenza alle sue stesse precedenti sparate ed ha esagerato; forse aspira a diventare “il Salvini di Lissone”, una volta si diceva più realista del re…
Il riferimento è all’intervista che ha recentemente rilasciato a giornali cartacei e on-line nella quale, preso da foga anti-profughi o richiedenti asilo che siano, arriva a proporre la riduzione o l’eliminazione di tutte le tasse sulla casa a chi abiti in edifici con appartamenti ‘regolarmente’ affittati a richiedenti asilo!
E allora prendiamo il caso di un cittadino che ha un vicino particolarmente “scomodo” (per vari comportamenti) o che vede il proprio immobile svalutarsi perché – ad esempio – invece di un affaccio sul verde si ritrova l’affaccio su un nuovo condominio, oppure invece di avere ampia disponibilità di parcheggio una nuova attività commerciale monopolizza tutti gli stalli dell’isolato: anche costui allora dovrebbe ridursi o non pagare tasse sulla casa perché “deprezzata”?
Cosa non si farebbe per un briciolo di consenso, vero? Anche distorcere la realtà. Ecco perché interveniamo: per riportare al loro naturale aspetto i fatti che Fossati racconta, travisandoli.
Innanzitutto sfatiamo il mito dell’emergenza profughi a Lissone: al 1°settembre 2017 il numero di residenti a Lissone era di 45.368 unità e secondo l’accordo tra governo ed ANCI dovremmo accogliere 2,7 persone ogni 1.000 abitanti, cioè circa 122 rifugiati mentre, ad oggi, ne accogliamo 102, che corrisponde a 2,2 per 1.000 abitanti. Alcuni comuni della nostra Provincia hanno quote che arrivano ad 8 rifugiati per 1.000 abitanti, con il caso limite di Camparada che ne ha 78 ogni 1.000! (Fonte dati: sito del Comune di Lissone e “Analisi comunale migranti nelle strutture di accoglienza in Lombardia” di Éupolis Lombardia)
Tornando alla situazione di via Carlo Porta, puntualizziamo che i richiedenti asilo lì residenti sono 22 e non 40 e non sono alloggiati in 4 ma in 6 appartamenti: due quadrilocali e 4 bilocali, che occupano del tutto regolarmente in quanto vengono puntualmente pagati affitto e spese condominiali, con giusta soddisfazione dell’affittuario (che è un privato cittadino). Visto lo zelo, il consigliere Daniele Fossati potrebbe prendersela piuttosto con chi dovesse essere sorpreso ad affittare “in nero” ad un numero incongruo di persone (e di solito si tratta anche di locali malsani e in pessime condizioni).
Infine, a quanto ci risulta, Polizia locale e Carabinieri non sono mai intervenuti in via Porta a causa di disturbi alla quiete o per motivi di ordine pubblico, ma solo per verificare la regolarità della situazione.
Noi siamo per l’accoglienza diffusa e non ci va bene che in uno stabile la Cooperativa Ubuntu abbia alloggiato – per altro all’insaputa dell’Amministrazione – un numero così alto di richiedenti asilo, anche se si è riusciti ad abbassare il numero di presenze di qualche unità.
Ma noi siamo anche per la legalità e non ci piacciono neppure coloro che cercano facile consenso seminando paure ed allarmismi, col rischio di alimentare un clima d’odio quando non ce n’è motivo.
Lissone, Fossati (FI): “Togliere le imposte alla famiglie vicine dei profughi” (MBNews – 16 ott 2017)
Ecco il Comune con l’82% di migranti: la lista dei profughi città per città (AffariItaliani.it – 17 ott 2017)