L’ascolto… sordo
Per definizione, il “portavoce” è colui che parla esprimendo il pensiero di altri. Di questa parola e di questo concetto si è appropriato il Movimento 5 Stelle che dichiara di eleggere nelle sedi istituzionali i propri rappresentanti proprio col ruolo di “portavoce” dei cittadini e del Movimento.
La situazione di crisi del Movimento 5 Stelle di Lissone ormai nota: il consigliere eletto Pier Marco Fossati è ben lontano dall’essere il portavoce del gruppo cittadino che lo ha a più riprese sfiduciato sui social e sulla stampa, tanto che Fossati ha dovuto espressamente rimarcare di essere “lui” l’unico titolato a parlare a nome dei 5 Stelle a Lissone.
E’ una situazione contorta e che ricorda la politica “vecchia maniera”, con la corsa al potere da parte di chi vuole essere riconosciuto in ambito territoriale come esponente di spicco di questo o quel partito…
Dopo il primo anno di mandato in Consiglio comunale, come da prassi il gruppo dei “dissidenti” 5 Stelle ha invitato Pier Marco Fossati a confrontarsi per fare il bilancio di mandato nel corso di una riunione convocata venerdì scorso in Biblioteca civica: il consigliere eletto, però, ha preferito evitare lo scontro ed andare a chiudere la campagna elettorale in un altro dei comuni della Brianza.
Il risultato degli ultimi un lungo comunicato stampa degli “attivisti” che termina così: “il signor Pier Marco Fossati non ha più la fiducia della base e deve astenersi dall’agire e rilasciare dichiarazioni a nome del M5s e per conto degli attivisti.
Delle beghe interne ai 5 Stelle ci interessa poco: ci chiediamo però cosa ne pensino i cittadini che a livello locale hanno votato il Movimento 5stelle e soprattutto quelli che hanno dato la preferenza a Pier Marco Fossati, individuando in lui il “portavoce”; invece, col portavoce, non riescono neppure a parlarci in una assemblea pubblica…