La coalizione firma il suo Patto

Qualcuno una volta firmò il «contratto con gli italiani»… Invece i candidati per la coalizione di Concetta Monguzzi Sindaco, più modestamente ma con grande impegno, firmano in piazza il «Patto etico per Lissone». E la data è estremamente significativa: il 2 giugno, festa della Repubblica!

Alle 17, sotto il tricolore di piazza Libertà, i 96 candidati delle 4 liste che sostengono il sindaco Concetta Monguzzi sottoscriveranno infatti pubblicamente e con forte gesto simbolico un «Patto etico» e il Programma elettorale comune di tutta la coalizione.

Legalità, rifiuto di regali e clientele, onestà: il documento, stampato in “formato manifesto”, riconosce anzitutto «nella Costituzione Italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica» e impegna chi lo firma a rispettare il «Programma elettorale della coalizione nella sua integrità come frutto della riflessione comune e quale orizzonte fondamentale dell’azione amministrativa».

Inoltre obbliga moralmente ad altre clausole, come il «rispetto della legalità in tutte le sue forme», il rifiuto di «tutte le forme di discriminazione basate sulla differenza di genere o di cultura, di religione, di razza, di stato economico», la difesa delle «libere opinioni purché nel rispetto delle leggi vigenti»; la pubblicazione annuale dei redditi, la cura «dei beni e delle risorse messi a disposizione in ragione dell’incarico», il rifiuto di «regali o altre utilità per la propria funzione istituzionale» e del cumulo degli incarichi, infine l’attenzione a «mantenere anche nella vita privata un comportamento onesto e corretto che accresca l’onorabilità delle pubbliche istituzioni».

Un atto simbolico, un impegno forte.

 

Le case popolari fanno cappotto

Si avvicinano le elezioni, ma l’amministrazione Monguzzi non smette di lavorare. Un’altra opera importante, sia per investimento (oltre 800.000 mila euro) sia per impatto sul territorio, è il restyling della case popolari di via Ferrucci: uno storico complesso che mostra tutti gli acciacchi dei suoi 70 anni.

In autunno partirà il completo rifacimento delle facciate, con tanto di “cappotto” termico (che permetterà di risparmiare sulle bollette) ma che implica pure la messa a norma degli impianti di riscaldamento, i quali oggi hanno le canne fumarie che finiscono appunto sulla facciata.

Insomma, un lavoro che renderà quasi nuovi i 70 appartamenti, in gran parte di proprietà comunale, e il cui notevole effetto finale si può già vedere nel rendering di progetto, appeso anche alle stesse case.

Case comunali, restyling al via: no alle stufe, si alla parabola (Il Cittadino – 20 mag 2017)

Tra moglie e marito non mettere il sito

Daniela Ronchi accorre in soccorso del marito in difficoltà… Davvero divertente la polemica divampata pochi giorni fa sulla pagina Facebook di Daniele Fox Fossati (il patto d’acciaio Lega-Forza Italia comincia già a traballare?), dove qualcuno ha postato un dato inequivocabile ma ormai notissimo: Lissone è la prima città in Lombardia e la sesta in Italia per consumo di suolo, come segnala anche il relativo Rapporto Ispra 2016.

Davanti a tale ovvietà, però, la signora va su tutte le furie e perde ogni lucidità, dando la colpa della cementificazione lissonese prima al boom economico degli anni Cinquanta (“La maggior edificazione del territorio ci fu dal 1951 al 1971“), poi ai permessi dati “negli anni Duemila per le cooperative votati all’unanimità dal Consiglio comunale compreso Pd e Listone” (peccato che noi esistiamo soltanto dal 2007…).

Già, proprio tutte “cooperative”…  Anche i Piani integrati di Intervento (i famosi Pii) di via Giotto, via Isonzo e Bernini, ex Oeb, ex Mussi Bianchi e Fossati, eccetera eccetera (riportiamo qui una tabella risalente al 2008). E senza contare quelli enormi che siamo riusciti a bloccare solo perché il centrodestra ha perso le elezioni nel 2012!

Insomma, Ronchi fa una figuraccia imbarazzante per difendere il marito; il quale invece non si vergogna affatto, anzi è fiero di essere stato il mattonaro di Lissone, e lo dice anche.
Almeno lui non nega l’evidenza.

Un regalo per il prossimo sindaco

Chiunque esso sia (e noi una decisa preferenza in merito de l’abbiamo…) il futuro sindaco di Lissone si troverà un bel “regalo” sulla scrivania subito il giorno dopo l’elezione: il 26 giugno, il lunedì seguente i ballottaggi delle amministrative, è infatti il giorno previsto per l’apertura delle buste del bando di gara per il nuovo palazzetto del quartiere Moscotti.

Vuol dire che si saprà chi eseguirà i lavori per la struttura da 750 posti e da subito il neo-sindaco avrà una bellissima opera già confezionata e pronta da portare avanti nel suo mandato. Basterà seguire i lavori: altro che la “palestra elettorale” e solo per pochi promessa da certuni sulla carta…

Una riflessione maliziosa: che differenza rispetto a 5 anni fa, quando noi i giorni immediatamente dopo l’elezione di Concetta Monguzzi ci trovammo – sempre nel medesimo contratto di quartiere – il caminone del cogeneratore da spostare (per non parlare del buco nella piscina, delle dimissioni del gestore del Botticelli, delle voragini di bilancio nell’Osservatorio Colore e in Progetto Lissone…).

Un’eredità molto, molto faticosa; ma con impegno ce la siamo cavata, e ne siamo fieri e contenti per Lissone

Il quartiere don Moscotti avrà il suo palazzetto (Il Cittadino – 13 mag 2017)

Meroni gioca a Monopoli

Pensavamo che fosse una palestra per la ginnastica artistica… invece evidentemente servirà per il ballo acrobatico! La famosa palestra “elettorale” adesso la chiameremo anche “ballerina”.

L’altra sera infatti Fabio Meroni (in arte Mattoni), parlando della struttura che vuole costruire appositamente per il suo candidato presidente della Gal, ne ha tirata fuori un’altra: adesso vuole costruirla non più in periferia, ma… al posto del cinema Miriam!! Sic!

L’ineffabile – e inossidabile – Meroni ha affermato che con lui il Comune acquisirà l’ex cinema parrocchiale (ovviamente “cedendo dei metri cubi di costruzione”) e l’attiguo giardino per farci la palestra.
La quale – poverina! – ha ormai già cambiato ben 4 collocazioni: prima doveva essere allo scalo merci, e con annesso caminone, poi si è trasferita al Bosco urbano, ma in due successive collocazioni, adesso atterra sul Miriam…

Che dire? Del resto, da sempre Meroni gioca a Monopoli con al nostra città: un palazzo su Vicolo Stretto, un PII su Largo Augusto… Per una volta, lissonesi, facciamolo passare dal: via!

I tentacoli della ‘ndrangheta sono anche qui

“Tu ricordati. Il mondo si divide in due: quello che è Calabria e quello che lo diventerà”. Sarà anche una smargiassata, questa citazione di un boss della ‘ndrangheta, ma mette paura. Non a caso “Repubblica” la colloca ad esordio di un forum giornalistico con due magistrati specializzati nella lotta alle mafie: il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Michele Prestipino.

Almeno due passaggi dell’interessante, lungo dialogo interessano anche noi, questi:

– “Cosa Nostra ha governato sempre e soltanto su una parte del territorio siciliano, non ha mai nutrito mire espansionistiche. I mafiosi a Milano andavano in trasferta, per fare affari. La ‘ndrangheta è riuscita invece a mettere insieme una prospettiva globale… Il primato nel traffico di droga ha portato all’accumulazione di ricchezze vere e alla necessità di investimenti, che non potevano essere fatti in Calabria. Meglio comprare dieci ristoranti a Roma e a Milano, meglio investire nell’economia legale, dà meno nell’occhio”.

– “Negli ultimi 15 anni i centri di spesa della ‘ndrangheta si sono spostati, dallo Stato alle Regioni, ai Comuni. Ecco perché le indagini evidenziano condotte illecite di pubblici funzionari più a livello locale che nazionale. Poi, incide anche il fattore rischio: il politico nazionale è più sotto i riflettori, è dunque più prudente”.

Il nuovo volto delle mafie. Intervista a Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino (dal sito Cinquantamila.it)

Papa Francesco, vota per lui!

Dio, patria e famiglia: sembra la vecchia triade fascista, quella del candidato Roberto Perego (che del resto non nasconde i suoi trascorsi di destra). Alla presentazione delle sue liste l’abbiamo visto, forse per la prima volta, cantare l’inno nazionale: in 3 anni in Consiglio comunale non l’ha mai fatto (come del resto quasi tutti i colleghi di minoranza).

E poi un tripudio di cattolicesimo, compresa una strumentalizzazione molto grossolana di Papa Francesco in immagini e parole: bisogna vedere però se l’ex leghista e “paolotto” (che sta anche facendo il giro delle sette chiese in tutti gli ambienti cattolici lissonesi) è disposto a seguire le parole del pontefice pure quando parla dell’accoglienza ai migranti…

Insomma, tutto fa brodo quando bisogna prendere i voti: ma stavolta non si tratta di quelli religiosi!

Ztl e strisce blu: la città risponde

Ma guarda un po’… Le “bestie nere” di Lissone, demonizzate da (certa) politica e da (certa) economia, ovvero la Ztl e le strisce blu, non solo funzionano ma… cominciamo persino a piacere! Non lo dice il Listone: lo scrivono i giornali, e sulla base di alcuni dati.

Per la prima infatti, a 6 mesi dall’estensione a tutti i giorni della settimana, le cifre sono chiare: contravvenzioni calate del 70%, circa una trentina al giorno di cui solo un quarto ai lissonesi; segno che – dopo il necessario periodo di assestamento iniziale – adesso la città è a regime. D’altra parte tutti gli aventi diritto, circa 2000, hanno ormai il pass, mentre aumentano le soste gratuite nel silos di piazza Libertà, prima sotto-utilizzato; non si è dunque verificata nessuna delle “catastrofi” temute all’inizio, è bastato solo darsi un poco di tempo per abituarsi al nuovo regime.

Quanto alla sosta a pagamento, le notizie relative al nuovo bando sono state l’occasione per diffondere i dati dell’attuale gestione, che sono ugualmente confortanti: sanzioni stabili e moderate (più o meno una all’ora), stalli sempre più utilizzati, abbonamenti in crescita…

E sarà lo stesso anche con le future nuove norme sulla sosta regolamentata in centro e i pass per i residenti: perché provvedimenti del genere – in ambienti affollati come purtroppo è il nostro – aiutano a fare ordine nel traffico e di conseguenza migliorano la qualità del vivere.
Ci vuole solo un po’ di coraggio da parte dell’amministrazione a fare qualcosa di inizialmente impopolare e di pazienza da parte nei cittadini nel cambiare abitudini; ma poi i risultati ci sono. Vuoi vedere che siamo anche noi una città “normale”?!?

E Seregno ha gli stessi problemi (tante multe iniziali e proteste dei commercianti) e fa le nostre stesse riflessioni: avranno sbagliato tutto anche loro? Eppure sono di centrodestra….

Rivoluzione della sosta in centro: aumenteranno i posti blu a pagamento (Il Giorno – 10 mag 2017)
Strisce blu, ormai è un’abitudine. Oltre 50mila euro di incasso (Il Giorno – 11 mag 2017)

Vota Meroni e torneranno i mattoni

Ormai lo ammette lui stesso: Fabio Meroni è stato il Gran Cementificatore della nostra città. Lo dice senza pudore alcuno persino in pubblico, e lo ripete (però in modo molto più subdolo) nel suo programma elettorale, dove spiega che cosa farà in futuro: se vincerà, il Gran Cementificatore rimetterà mano al Pgt appena approvato per ricominciare a costruire sulle aree verdi e vuole avere campo libero per farlo.

Infatti scrive: “ll Documento di Piano e il Piano dei Servizi saranno oggetto di un profondo rinnovamento” per “orientare e incentivare gli interventi edilizi prioritariamente verso le aree già urbanizzate, degradate o dismesse, sottoutilizzate da riqualificare o rigenerare”.

Attenti alle parole: “prioritariamente”, non “esclusivamente”!
Capita la sottigliezza? Addio consumo di suolo zero, così faticosamente conquistato con la presente amministrazione, addio Parco verde…

Cittadini, sappiatelo: è tornato Fabio Mattoni, e se ne vanta pure.

“Orgoglioso di aver cementificato”. Meroni presenta la sua lista ‘del fare’ (Il Cittadino – 20 mag 2017)

La mafia che è tra noi

Torna varie volte il nome di Lissone nell’inchiesta appena conclusa dalla Direzione Antimafia di Milano intorno alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcune attività commerciali e finanziarie brianzole.

Anzitutto per la cittadinanza lissonese di alcuni dei fermati, titolari di imprese (i fratelli Alessandro e Nicola Fazio, Vincenzo Strazzulla) e commercialisti (Antonino Ferraro), accusati di aver creato un giro di fatture false per creare fondi neri a disposizione di una cosca siciliana.
Poi come luogo dove si sono svolte le operazioni illecite e gli scambi di denaro.
Quindi per la residenza di un anonimo maresciallo della Guardia di Finanza, che avrebbe passato informazioni riservate ai malavitosi.
Infine per la citazione di Gabriele Volpe, vecchia conoscenza della nostra politica e tuttora candidato per la lista di Forza Italia, di cui in alcune intercettazioni gli arrestati millantavano la conoscenza come possibile aggancio per ottenere la gestione del Centro Sportivo Palaporada di Seregno da parte di Aeb spa (di quest’ultima società Volpe, che comunque non è indagato, è consigliere di amministrazione).

A leggere le carte dell’inchiesta si ha un’idea, da una parte, della ramificazione incredibile ormai raggiunta dalla mafia; dall’altra, dell’abilità dei malavitosi nel gestire operazioni finanziarie complesse.
Mentre invece ci sono strumenti ancora insufficienti per controllare la provenienza del denaro che permette tanti investimenti in esercizi pubblici, anche nella nostra città.

Nella città del mobile spunta la mafia (Il Giorno – 17 mag 2017)
Le mani sui supermercati (Il Cittadino – 20 mag 2017)
In suv dalla Brianza fino in Sicilia per portare i soldi in contanti ai clan (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Il pizzaiolo di Lissone che sfornava fatture false e buste paga gonfiate (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Gli uomini della mafia e la politica (Il Cittadino – 20 mag 2017)