Ma lor signori sono sopra le regole?

Come forse i lettori sanno, con l’amministrazione Monguzzi Lissone è stato uno dei primi Comuni a imporre per regolamento la pubblicazione dei redditi di tutti gli amministratori, dai consiglieri comunali in su (obbligo poi diventato di legge con il decreto 33 del 2013, art 14).

L’avevamo detto in campagna elettorale e l’abbiamo mantenuto, al punto che due validi sostenitori (un assessore e un consigliere) che per motivi propri non desideravano mettere in pubblico questo dato, hanno presentato le dimissioni.

Ma se consultate il sito del Comune, due persone non hanno ancora ottemperato a questo obbligo nel 2016: i consiglieri di minoranza Stefano Battocchio e Daniela Ronchi. Perché?
Sappiamo che l’amministrazione ha inviato più solleciti, non ricevendo però l’effetto sperato. Perché?

Nel nostro regolamento ci sono anche delle sanzioni in merito (da 500 a 10.000 euro), ma noi speriamo che i due ottemperino alla prescrizione per obbligo morale più che per multa e presto, prima delle prossime elezioni e soprattutto (ma non solo) se si rimetteranno in lista.

Non mettere in pubblico i propri redditi è infatti legittimo per i semplici cittadini, ma se non si desidera farlo è corretto verso i propri elettori non cercare nemmeno di diventare consiglieri comunali.

Dove ci sono i padani, cresce il cemento

Non c’è niente da fare: il male della pietra ce l’hanno nel sangue. Il loro colore simbolico sarebbe il verde, ma dove passano di verde ne resta ben poco. A Lissone abbiamo avuto per vent’anni il Premiato Cementificio di Meroni, che adesso vorrebbe riprovarci ad asfaltare anche i pochissimi prati residui.

Ma anche a Biassono il borgomastro legaiolo mica scherza: 90.000 metri quadri di capannoni al confine (tanto per cambiare…) con Lissone. Una lista civica tenta di opporsi, mobilitando anche… le pecore. Speriamo ce la faccia.

Biassono, contro il cemento la lista civica chiama i pastori (Corriere della Sera – 6 apr 2017)

Gelsia sulla linea del Piave

L’accordo era stato annunciato per ottobre, poi è slittato a fine gennaio, ora è stato di nuovo procrastinato di qualche settimana: l’unione (accorpamento, integrazione, aggregazione o quant’altro alla fine sarà eventualmente deciso di fare) tra Ascopiave e Gelsia per la vendita del gas non è ancora cosa fatta , come invece il presidente Giordano aveva mostrato.

Il nuovo termine per l’accordo scade a fine mese, ma nel frattempo si annuncia la nascita di un altro grande gruppo che mira addirittura a diventare la “multiutility lombarda” per eccellenza: A2A. Il colosso del gas milanese, ha infatti firmato un’analoga lettera di intenti con Acsm-Agam (Monza e Como), Aspem (Varese), Aevv (Val Chiavenna) e Lario Reti Holding per studiare “un percorso di partnership industriale e societaria”.

Si tratta di un colosso che – se nascerà – sembra destinato a mescolare molte carte in tavola anche in Brianza, proprio alla vigilia del bando di nuove gare per la distribuzione del gas.

La stessa Gelsia nel 2014 aveva tentato la fusione con Acsm-Agam, prima di optare per Ascopiave che tra l’altro, poco meno di un anno fa, ha fatto entrare nella sua compagine societaria un gruppo di imprenditori privati.

Slitta integrazione Ascopiave-Gelsia (Oggi Treviso – 8 apr 2017)

Monza: prove tecniche di colosso dell’energia con Como, Varese, Lecco e Valchiavenna (Il CittadinoMB – 1 aprile 2017)

Quelli che sputano sui soldi ricevuti

Se non sapessimo che Ruggero Sala fa tutto e solo per tornare in politica, questa sarebbe la conclusione da ricavare dopo l’incredibile sua dichiarazione rilasciata a nome dei commercianti del centro (a proposito: se gli fa comodo è ancora il presidente, invece quando non gli serve dice che il direttivo è vacante in attesa di nuove nomine…).

Infatti secondo il nostro – ormai sceso anche esplicitamente in campo elettorale – aver vinto un bando regionale da 130.000 euro per migliorie degli arredi urbani e soprattutto agevolazioni di vario tipo a chi riapre i negozi sfitti in centro addirittura “è un’offesa verso i commercianti dei negozi di vicinato di Lissone”!

La Regione evidentemente non l’ha pensata allo stesso modo, visto che ha persino elargito 30.000 euro di “premio” aggiuntivo al progetto presentato da Lissone; il quale tra l’altro prevede il censimento degli spazi commerciali sfitti, la sensibilizzazione dei proprietari per l’abbattimento temporaneo dei canoni, accordi con le banche per finanziamenti, uno sconto su Tari e Cosap, tariffe agevolate Imu e Tasi, contributi comunali a sostegno di interventi di ripristino strutturale o igienico-sanitario degli spazi, iniziative di animazione del centro storico…

Ma Sala, e proprio in quanto rappresentante dei commercianti del centro, è “fortemente contrariato” di tutto questo! Si capisce: lui è “fortemente contrariato” per tutto ciò che l’attuale amministrazione riesce a ottenere (e per di più con fondi non comunali) in favore della categoria che dovrebbe rappresentare. Peggio stanno i suoi colleghi, più voti di protesta lui spera di ottenere.

Ma i commercianti del centro contestano il piano: “Non porterà un euro in più” (Il Giorno – 6 apr 2017)

La nostra bandiera è gialla: come… un post-it!

La campagna elettorale comincia già a colorarsi di giallo. Non per misteri polizieschi alla Montalbano, no: solo per il colore delle bandiere (appunto gialle) sventolate in piazza ad ogni week end dai sostenitori di Concetta Monguzzi e anche dei post-it con la scritta “Suggerisci a Concetta” che il sindaco uscente sta distribuendo ai cittadini incontrati nei vari tour in via di svolgimento in tutte le zone della città (è già stata nei giorni scorsi a Santa Margherita, al mercato e limitrofi, al quartiere Cruseta).

L’idea è semplice: la coalizione di Concetta ha ovviamente un suo programma – ne ha presentato le linee portanti il 31 marzo in Biblioteca -, ma si tratta di un documento ancora “aperto” al contributo dei lissonesi, che vengono dunque sollecitati a scrivere le loro osservazioni e richieste su semplici cartoncini gialli poi esposti alla pubblica condivisione in occasione dei gazebo organizzati dalla coalizione in piazza Libertà ogni sabato e domenica mattina. Alla fine, le idee migliori entreranno nel programma dei prossimi 5 anni.

Contro questa Lega siamo tutti Barbarossa

Vorrebbero portare Lissone nel futuro, ma sono rimasti al Medioevo. Ci sono ormai le auto che girano senza conducente, invece loro sono ancora lì a spingere un Carroccio sempre più tarlato e cigolante…

E’ davvero incredibile che l’unico argomento “forte”, nella scontata presentazione di Fabio Meroni come candidato sindaco (ripescato in mancanza di altri nomi più presentabili) sia stato l’attacco al nostro assessore Roberto Beretta, dipinto come un nuovo Barbarossa. Un attacco personale che li copre di ridicolo: tutta qui, la vostra novità? Ancora fermi a Pontida, mentre non ci crede più nemmeno il vostro capo Salvini?

E non si rendono conto che, contro la Lega che rappresentano, essere dei Barbarossa è un onore, una medaglia. Grazie!

La distanza tra noi e loro

Talvolta basta una foto per dire più di un lungo discorso, e questa qui sotto lo fa benissimo. Perché tra un cartello e l’altro nella realtà ci sono meno di 10 metri, ma esiste invece una distanza abissale quanto a modelli e ideali espressi.
E’ la distanza tra noi e loro. Misuratela.

I rifiuti vanno a mille

Ottimo riscontro per la “rivoluzione” del servizio di raccolta dei rifiuti e spazzamento stradale, inaugurato da poco più di un mese: i dati di febbraio parlano già di un 67,2% di raccolta differenziata, contro il 65% del mese precedente.

Inoltre il passaggio al sacco blu Rfid ha generato un benefico movimento dei cittadini verso gli sportelli di Gelsia, tanto che in due mesi sono state sistemate ben 1500 posizioni non regolari. Gli stessi responsabili dell’azienda, intervenendo in Consiglio comunale, hanno dimostrato soddisfazione per l’ottima risposta ottenuta dai cittadini: la stragrande maggioranza dei quali si sono adeguati alle novità in poche settimane.

Ma più interessanti ancora appaiono gli sviluppi dell’immediato futuro:
– il calo di 92.000 euro del corrispettivo versato alla società di gestione nel 2017, pari a 3 euro in meno procapite (da 116 a 113 euro annui), diminuzione che completa il calo del 15% della tariffa nei 5 anni di amministrazione Monguzzi;
– la nuova piattaforma, il cui iter è stato finalmente sbloccato dalla provincia e che dunque presto sarà aperta di nuovo tutti i giorni sia per le utenze domestiche che professionali;
– il percorso della gara a doppio oggetto, che dovrebbe essere bandita in questi giorni
– il passaggio alla vera tariffa puntuale “più sporchi più paghi”, che potrebbe entrare effettivamente in vigore già nel 2018;
– ed infine la messa a regime dello spazzamento meccanizzato con divieto di sosta in tutte le 10 zone della città (escluso soltanto il centro) entro metà aprile.

L’ospedale salvato in corner

Poco più di un anno fa la (discutibile e discussa) riforma sanitaria regionale ha assurdamente aggregato Lissone – che ha Monza fuori dall’uscio… – all’ospedale di Vimercate, nonostante ben 35 sindaci della Brianza (compreso il nostro) avessero chiesto di rivedere le suddivisioni delle Asst (ex Asl). Così Lissone ha seriamente corso il pericolo di perdere tutti i servizi finora gestiti da Monza presso la nostra struttura di via Don Bernasconi: ambulatori specialistici, riabilitazione, prenotazioni…

Invece, grazie alla paziente e continua mediazione di Concetta Monguzzi e alla disponibilità dei direttori delle due Asst interessate, è stata firmata una convenzione che in pratica lascia le cose come stanno ora.

Va bene così. Ma la domanda sorge spontanea: perché cambiare una cosa che funzionava, per poi accorgersi che non va e adottare una deroga che la riporta come era prima? Non era più ragionevole lasciare tutto come prima?

Poliambulatorio di Lissone, servizi confermati all’utenza fino al 2019 (Comunicato stampa – 28 mar 2017)

Se questo è un candidato sindaco…

Solo ieri abbiamo parlato di “fake news”, oggi purtroppo parliamo di “shame news”: notizia-vergogna. La bassezza a cui è arrivato ieri il consigliere Roberto Perego sul suo blog è di quelle che da sole giudicano la qualità di una persona: ha infatti rimproverato a Concetta Monguzzi di aver girato lunedì mattina per il mercato a parlare con la gente e a fare campagna elettorale “in orario di lavoro”.

Perego tocca in questo modo un infimo modo di farsi la sua, di campagna elettorale (e i suoi compagni di cordata farebbero meglio a tenerne conto). Se dovessimo infatti guardare l'”orario di lavoro” (presunto, perché ognuno sa che un sindaco non ce l’ha né può averlo), nel caso di Concetta Monguzzi in questi 5 anni avremmo montagne infinite di “straordinari”, “notturni” e “festivi” da corrispondere al nostro primo cittadino; altro che rimproverarla! Concetta non si è mai, mai risparmiata: anche a scapito della sua salute e della sua famiglia. E questo Perego non può non saperlo.

Perciò, se ha fatto quelle basse insinuazioni, merita solo una parola: vergogna!