A lume di candela

Non si tratta, purtroppo, di una cenetta romantica, e neppure di un rigenerante ed emozionale bagno profumato… Leggiamo invece con grande tristezza e stupore di come una cittadina lissonese, fragile, con una disabilità e con una misera pensione, sia incappata prima nelle inflessibili procedure di una società fornitrice di energia elettrica, e poi nella gelida gestione del nostro Comune.

Sì, gelida. Come la casa comunale nella quale da due anni vive senza corrente elettrica, e quindi senza luce, senza frigorifero, senza possibilità di riscaldarsi con una stufetta o di farsi una doccia calda. La signora gode di una piccola pensione ed è sola, desolatamente sola, anche in questa incredibile vicenda. Ad oggi, infatti, il Comune non è ancora riuscito a venirne a capo e ad aiutarla a risolvere il problema della fornitura di energia elettrica. Quindi “a lume di candela” non è un modo di dire, ma un modo di vivere…

La nostra concittadina non utilizza certo i social per dar voce alla sua situazione, come invece fanno alcuni assessori che, ad ogni colazione, evento, passeggiata al mare o in montagna o festa, testimoniano la loro comoda vita. Il nostro assessore ai Servizi sociali Lo Faro, non raggiungibile e il nostro Vicesindaco inefficace. E la nostra Sindaca? Si nega: non ha ricevuto la signora. Forse non considera la situazione degna della sua attenzione.

Eppure, a Lissone una cosa così non si era mai vista. Ci chiediamo – e chiediamo a chi questa sindaca l’ha votata – se sia giusto lasciare per anni una propria inquilina al buio, quasi fosse relegata in una grotta.

E chiudiamo con una provocazione: caro lettore, se vuoi renderti conto esattamente di cosa si sta parlando, stasera prova a togliere la corrente elettrica a casa tua per 15 minuti. Poi moltiplica il disagio e le sensazioni per 730 giorni…

“Da due anni vivo senza corrente in casa” (Giornale di Monza – 3 set 2024)

L’agitazione dei vigili

Ci dedichiamo oggi ad una spinosa questione che coinvolge la Polizia locale di Lissone e la sindaca Laura Borella. Già dallo scorso mese di maggio abbiamo letto come i rapporti tra la sindaca Borella, il segretario generale Bergamelli e il comandante Caimi fossero tesi e ben lontani dalla condivisione di intenti ed obiettivi, condizione indispensabile per ben governare la città.

Uno dei cavalli di battaglia della sindaca era LA SICUREZZA. Scriviamo “era” perché, da quando si è insediata, di “cose brutte” ne sono successe, e probabilmente ne vedremo ancora… Ora, i vigili forniscono un servizio molto importante – indispensabile! – sul territorio ma purtroppo, dobbiamo constatare come, negli ultimi mesi, i rapporti con l’Amministrazione siano critici e come le due parti sembrino addirittura inavvicinabili.

In un comunicato del mese di maggio, la Polizia locale ha dichiarato lo stato di agitazione in conseguenza di modifiche alla turnazione, agli orari di servizio e di altre situazioni critiche dovute a mancanza di formazione, carenza di strumentazione adeguata, locali non più adeguati per il numero di persone in servizio, criticità nei rapporti con l’utenza e infine un maggiore finanziamento per le varie indennità.

Successivamente, in una dura nota del 27 luglio, i delegati sindacali hanno annunciato che, visto il fallimento della trattativa svolta in Prefettura, lo stato di agitazione prosegue.

“A nome dei nostri iscritti comunichiamo che, a seguito di chiusura del tentativo di conciliazione svolto in Prefettura, non avendo prodotto i risultati minimi auspicati dal Corpo di Polizia locale, lo stato di agitazione del personale proseguirà secondo le modalità che verranno decise di volta in volta dagli appartenenti al Corpo. Si contestano le modifiche della turnazione fatte in maniera del tutto approssimata che ad aggi ha lasciato, oltre a turni di lavoro scoperti, pattuglie a prevalenza di agenti ancora da formare e senza nessun dispositivo di autodifesa con conseguente disservizio ai danni dei cittadini”.

E così si ripete la solita storia: la politica, anziché mediare e ragionare sulle situazioni, tira dritto e persino il tentativo di conciliazione svolto in Prefettura è risultato vano. Non sono riusciti a concordate le azioni minime auspicate dalla Polizia locale e le proposte fatte non sono state nemmeno prese in considerazione (e questo l’abbiamo già visto e sperimentato anche noi in più occasioni…).

Lo stato di agitazione sindacale quindi prosegue e, secondo il comunicato, “vedrà il blocco degli straordinari e l’indisponibilità a fornire qualsiasi collaborazione a questa Amministrazione (resta escluso l’interesse dei cittadini di Lissone per i quali si farà tutto il necessario al fine di garantire la massima tutela), non partecipando a nessuno degli obbiettivi strategici per la stessa e dalle normative vigenti”.

Siamo messi proprio bene! E se la sicurezza è una priorità di questa amministrazione, ci aspettiamo – a brevissimo! – che la sindaca Borella, il segretario Bergamelli e il comandante Caimi rivalutino le proposte degli agenti della Polizia locale e agiscano poi per arrivare ad una rapida conclusione della trattativa. Entro il 2027, magari.

Polizia locale sul piede di guerra: dichiarato lo stato di agitazione (PrimaMonza.it – 18 mag 2024)

Niente da fare: ancora scontro tra Polizia locale e sindaco (PrimaMonza.it – 8 ago 2024)

Comunicato stampa: Tentativo di conciliazione chiuso con esito negativo (27 lug 2024)

 

Settembre, la ripresa

Riprendiamo puntale il nostro servizio di informazione e comunicazione per i cittadini lissonesi. Da oggi, e per tre volte alla settimana, ricominceremo a raccontare e a commentare, dal nostro punto di vista, ciò che politicamente accade – o non accade – in città.

Ad oggi, la Giunta (che doveva essere quella “dei migliori”) sta facendo acqua da tutte le parti. Tolti i progetti già presenti nel piano triennale delle opere pubbliche, tutto il resto vacilla. E la gestione dell’ordinario (che doveva essere straordinario!) è davvero deprimente.

Un assessore al Commercio ed attività produttive inconsistente: presente e cortese, ma senza spunti qualificati. Un assessore ai Servizi sociali che – al massimo – legge documenti preparati dalla Dirigente. Un assessore al Bilancio che vede “buchi” dove non ce ne sono (salvo poi ritrattare). Un assessore all’Urbanistica che – partito bene – ora è molto più defilato. Della Cultura, poi, meglio non parlarne.

Dei due (?!) Vicesindaci (quasi come Tajani e Salvini…), uno (Bonafè) potrebbe aprire un feudo a Santa Margherita (tanto è evidente il suo sbilanciamento e il suo interesse per la frazione) mentre l’altro sedicente vicesindaco (Camarda) è il re dei selfie e dei proclami.

Che dire, poi, del Presidente del Consiglio Roberto Perego? Ne abbiamo già dette tante… Ormai è certo che passerà alla storia come il peggiore della storia di Lissone. Della Sindaca parleremo approfonditamente più avanti perché merita uno spazio tutto suo, con date, promesse, assegni, riunioni e pura propaganda leghista.

Questa è la nostra visione al rientro dalla pausa estiva. Sarà comunque un autunno “caldo”, il materiale non manca! Mercoledì parleremo dei problemi della nostra Polizia locale con numeri, situazioni e fatti: una bella “patata bollente” per i nostri eroi Borella, Bergamelli e Caimi.

Avanti con le mozioni!

Dopo la bocciatura della petizione “Sulle regole non si scherza” da parte della Sindaca, del Presidente del Consiglio e della maggioranza (tranne i consiglieri  Daniele Fossati e Omar Foligno), abbiamo ritenuto opportuno presentare – anche a nostra firma – ben due mozioni da discutere prossimamente in Consiglio comunale.

La prima riguarda i titoli I, II, III, IV e V del Regolamento mentre la seconda i titoli VI e VII. Con le due distinte mozioni si chiede a TUTTO il Consiglio comunale di apportare alcune specifiche modifiche all’attuale regolamento. E già questo sarebbe un bel passo in avanti.

Le richieste sono semplici e chiare: ripristinare la possibilità di parlare per tutti i Consiglieri durante le Comunicazioni, togliere la fastidiosa e “offensiva” limitazione di tempo riservata alle Commemorazioni, aumentare i tempi per le repliche, limitare la possibilità di partecipazione ai Consigli e alle Conferenze dei Capigruppo da remoto, e poco altro.

Sono cambiamenti che non stravolgono il Regolamento attuale, ma che lo rendono accettabile e democratico.

Le aperture della Sindaca ci fanno ben sperare mentre la capogruppo di Fratelli d’Italia ha già dichiarato che “non concederà alcuno spiraglio”. La Lega è passata da un “Andremo avanti da soli” ad un più sottile “Vediamo...”.  Forza Italia non si è ancora espressa: forse attende la riunione di maggioranza o forse indicazioni dall’alto.

Ora tocca al Presidente Perego che dovrà (di nuovo) calendarizzare la discussione delle due Mozioni in Consiglio comunale.

Fino ad allora, il Listone ha deciso che continuerà con la sua civile protesta, forte anche del supporto e del consenso che i Cittadini elettori hanno espresso in varie circostanze.  Continuiamo così, perché “sulle regole non si scherza”, e neppure si può far finta di nulla.

Mozione 1: Modifiche al Titolo I-II-III-IV-V al Regolamento del Consiglio comunale approvato in data 14 maggio 2024

Mozione 2: Modifiche al Titolo VI-VII del Regolamento del Consiglio comunale approvato in data 14 maggio 2024

Camarda e la sua “1ª EDIZIONE”

La ricerca spasmodica del palcoscenico, i selfie e la condivisione di risultati anche di altri, a volte inducono in errore. Capita allora che l’Assessore allo Sport Giovanni Camarda si confonda e iniziative che già si svolgevano in passato (pre-covid) diventino ora magicamente una “1ª EDIZIONE”.

Ci riferiamo al “Lissone Fuori GP”, manifestazione in calendario il prossimo 31 agosto e che prevede gare di go-kart a pedali, laboratori di educazione stradale per bambini e intrattenimento di musica e cabaret.

La falsità della scritta “1ª EDIZIONE” sulle locandine (pubblicate su Facebook in particolare dalla consigliera di Felicia Scaffidi), è stata fatta subito notare dall’ex-assessore Alessandro Merlino e da chi ha postato foto egli anni scorsi dei figli in piazza su go-kart a pedali, smentendo così il lancio della “1ª EDIZIONE”.

Doppia magra figura di Fratelli d’Italia: dell’Assessore in primis e della Consigliera che nel suo post ribadisce il concetto della “1ª EDIZIONE”. E, tra i commenti, non è mancata anche una frecciatina al mancato FuoriSalone di aprile:Perché non fare allora anche il Fuorisalone? Così, tanto per sapere…”

C’è poco da fare: Fratelli d’Italia sembra non avere memoria storica della città: cerca sempre di essere sul pezzo, ma senza esserlo veramente.

D’altra parte, la sezione locale è commissariata e non ha un proprio referente. Tra Camarda, Sala, Scaffidi e Arosio…non si capisce più chi comanda cosa. E anche l’altro assessore in quota FdI– Gianfilippo Alibrandi – abbiamo ormai capito che col “Commercio e le Attività produttive” non c’entra nulla…

Comunque – vera o falsa che sia questa “1ª EDIZIONE” – invitiamo già fin d’ora a partecipare all’evento. Dopo due anni senza alcuna manifestazione, si sono finalmente resi conto che anche Lissone può organizzare il suo “Fuori GP”. Meglio tardi che mai…

PS. A proposito di cose vere o false, invitiamo (di nuovo) caldamente l’assessore Camarda a modificare il suo profilo Facebook dal quale risulta che lui sia “Vice Sindaco Città di Lissone”. Non ci risulta proprio che a Lissone ci siano 2 vicesindaci in carica…

 

Locandina Fuori GP 2024

Petizione bocciata!

Lo devono sapere, i 644 cittadini che hanno firmato, che la petizione “Sulle regole non si scherza” è stata bocciata. Dopo 3 ore di discussione e con i voti di (quasi) tutta la maggioranza, la petizione è stata rispedita ai mittenti: evidentemente ritengono che il regolamento del Consiglio comunale, vada bene così.

Le richieste che le minoranze hanno più volte ribadito in aula, sono state quelle di dare la possibilità di parlare a tutti i Consiglieri (e non a uno solo per gruppo) durante le Comunicazioni, di aumentare i tempi a disposizione (drasticamente ridotti nel nuovo regolamento), di ridurre le limitazioni per le Commemorazioni, di meglio normare la possibilità di collegamento remoto e, soprattutto, che di questo e di altro si possa discuterne insieme, per arrivare ad un regolamento condiviso da votare – finalmente – all’unanimità.

Purtroppo, alcuni interventi dei Consiglieri di maggioranza sono stati focalizzati su altri punti del regolamento, con abbondanti citazioni di norme, commi, situazioni precedenti, regolamenti si altre città etc. Come se le richieste presenti nella petizione non fossero abbastanza chiare! O forse erano talmente chiare che sono state accuratamente evitate…

Alcuni consiglieri di maggioranza hanno ribadito che loro “si sentono a posto, e la consigliera Scaffidi, durante la dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia, ha affermato e ribadito che Leinon lascerà nessuno spiraglio”.

Arroganza, prepotenza, travisamento di situazioni, prese di posizioni rigide e anche affermazioni al limite del ridicolo e solo un timidissimo spiraglio da parte del Presidente del Consiglio Perego: questo abbiamo visto e ascoltato mercoledì sera. Potete rendervene conto personalmente riguardando la seduta del Consiglio.

Da parte nostra, continueremo con la protesta e con tutti i mezzi regolamentari e “pacifici” (lo specifichiamo soprattutto per il consigliere leghista Matteo Lando, che sembra temere per la propria incolumità fisica…),

Ora la situazione è così: Consiglieri che dall’alto della loro “maggioranza” tirano dritto e pensano di essere sempre nel giusto, Sindaca che mantiene le distanze parlando un’altra lingua, il “legalese”, dilungandosi a illustrare modifiche che non rientrano tra quelle “contestate”, Presidente del Consiglio che, da “garante” quale dovrebbe essere, è passato ufficialmente a “tutor” e governa la maggioranza.

Forza Italia, ancora non pervenuta; degni di plauso e ringraziamenti a Daniele Fossati e Omar Foligno che hanno votato con le minoranze.

E la storia continua…

Se ci sei, batti un colpo

Ha destato stupore e sdegno in questi giorni la storia di Luca, egiziano, residente a Lissone da 16 anni. È stato sfrattato dalle case comunali di via Murri e per qualche giorno si è arrangiato a dormire per strada, su un materasso di fortuna regalato dai vicini.

Al di là delle considerazioni su come sia stato gestito lo sfratto, in tutta questa vicenda c’è un grande assente: l’Assessore ai Servizi sociali Ignazio Lo Faro. Leggendo i numerosi articoli su stampa, online e sui social, non risulta abbia detto o fatto nulla: nemmeno è stato chiamato in causa. Evidentemente fa tutto la sua Dirigente, nel bene e nel male.

Noi però qualche domanda ce la poniamo: possibile che il signor Luca venga sfrattato ed espulso dal sistema dell’assegnazione delle case comunali e l’assessore ai Servizi sociali non abbia nulla da dire? Possibile che neppure sui social – lui che pubblica di tutto e di più (a volte anche di dubbio gusto…) – abbia sentito la necessità di scrivere qualcosa sulla vicenda? Viene il dubbio che non abbia la “sensibilità” richiesta ed indispensabile per svolgere un ruolo così delicato come quello di Assessore ai Servizi sociali.

In questo momento Luca è una persona fragile, un emarginato. Possibile che l’Assessore non abbia ritenuto opportuno intervenire e gestire questa vergognosa situazione?

Lo Faro, ora stupiscici e intervieni! Ma subito, non dopo le ferie… Altrimenti suggeriamo alla sindaca (possiamo utilizzare il sostantivo al femminile, vero?) di risparmiare sull’Assessore e destinare il suo stipendio ai Servizi Sociali del Comune. Alla luce di quanto (non) fatto, parrebbe la decisione più logica.

Luca, sfrattato su una strada con 30 gradi all’ombra (Cittadino – 20 lug 2024)

Mercoledì si discute la petizione

I nostri Consiglieri vi invitano e vi aspettano numerosi mercoledì 24, alle 20:30 nella sala consiliare. E non è vero che – come titola il solito settimanale locale – “La minoranza è costretta a tornare in aula“, ma è la maggioranza che è “costretta” ad esserci – da regolamento! – per discutere della petizione “Sulle regole non si scherza”.

Ricordiamo che si tratta di una petizione sottoscritta da 644 cittadini che chiedono di modificare le nuove regole del Consiglio comunale (in particolare quelle relative allo spazio delle Comunicazioni) votate il 14 maggio scorso.

Le nuove regole, tra le altre cose, hanno ridotto drasticamente i tempi per le Comunicazioni e le Commemorazioni e non sono state né concordate né discusse con la minoranza. Inoltre, i 50 emendamenti presentati sono stati tutti bocciati, oltretutto con una discutibile procedura.

Mercoledì sera i nostri consiglieri evidenzieranno chiaramente, punto per punto, quali sono le ragioni per le quali alcune modifiche si ritengono inaccettabili, ragioni che hanno portato le minoranze a disertare in massa il Consiglio comunale e ad organizzare due sessioni di un ”Altro Consiglio”.

L’interlocutore principale sarà Forza Italia, visto che la Lega è sottomessa ai “diktat” della Sindaca e di Roberto Perego, mentre Fratelli d’Italia, dilaniata da litigi interni ed esterni, non sembra proprio disposta a ripensamenti (e neppure a pensamenti…). I due capigruppo – Paninforni e Scaffidi – hanno già dichiarato che andranno avanti da soli: non hanno bisogno e non hanno alcun interesse per il 49,50% di elettori rappresentato dai consiglieri di minoranza.

Ci rivolgeremo quindi a Forza Italia, un partito che potrebbe tornare ad avere un ruolo di equilibrio e direzione. Oltretutto, è anche il partito che a Lissone ha preso più voti e ha più assessori in Giunta. Potrebbe contare qualcosa, volendo…

Confidiamo che almeno due o tre Consiglieri di maggioranza riflettano sui modi e sui contenuti delle nuove regole, sulle ripercussioni di una posizione irremovibile e agiscano di conseguenza. La nostra speranza è che i toni della discussione siano meno decisi e risoluti da parte della maggioranza e che si possa dialogare e spiegare le nostre posizioni. E poi si vedrà chi “governa” Lissone.

Vi invitiamo ad essere presenti di persona, mercoledì sera, in Consiglio, per dare appoggio e forza ai nostri consiglieri e dimostrare che, per la democrazia, si è disposti a firmare e ad esserci.

Il falso del verde

Stavolta il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Paninforni, ha veramente esagerato. Lui, che aveva dato dei “pagliacci” a tutti i consiglieri di minoranza per aver lanciato l’iniziativa dell’”Altro Consiglio” disertando l’aula ufficiale, durante le comunicazioni nel Consiglio del 16 luglio ha davvero toccato il fondo.

Si parla della manutenzione del verde pubblico: quest’anno un vero disastro, sotto gli occhi di tutti: diserbo stradale inesistente, rotonde trasformate in giungle e bosco urbano trasformato in area impraticabile.

E allora interviene Paninforni – rigorosamente leggendo – omettendo però alcune informazioni che portano a qualificare in modo diverso la situazione.

Ecco l’inizio del discorso: “Viste, lette e ascoltate le numerose critiche sulla gestione del verde (…) diciamo che la scorsa amministrazione aveva deciso di gestire il verde pubblico dividendo in 4 zone, ciascuna appaltata a una azienda   diversa. (…). Il mancato servizio prevede delle penali irrisorie che non erano incentivanti e anzi, per alcune società era conveniente pagare le penali e non svolgere l’attività!”. E poi: “Per fortuna il contratto in essere scadrà a fine anno (…)”. Quindi, di nuovo, di chi è la colpa? Come sempre, della precedente amministrazione Monguzzi…

Eh no, caro Paninforni, le cose non stanno esattamente così! Perché o non sai, oppure se sai, non dici.

Questi, comunque, sono i fatti: il contratto del verde è partito ad aprile 2021 per una durata prevista di 3 anni. La scadenza era, quindi, ad aprile 2024 e per quella data avrebbe dovuto essere già stato fatto il bando per il famoso “Global Service” e la relativa assegnazione dei lavori.

Invece, evidentemente, l’amministrazione di Paninforni non è stata in grado di stare nei tempi giusti e ha pensato bene di prorogare i contratti in corso fino a fine 2024, nonostante a livello di Bilancio Previsionale sia tutto pronto.

Non solo: nel bando prorogato è stato inserito anche il diserbo. Come mai? Evidentemente non si era pronti ad emettere un nuovo bando, quello con un unico operatore; una scelta che comunque presenta rischi e pericoli.

Inoltre: come mai negli anni scorsi, con le stesse aziende, non sono stati riscontrati problemi così evidenti?

E poi: le penali definite “irrisorie e non incentivanti” sul contratto in corso sono state effettivamente richieste? Faremo un accesso agli atti per verificarlo, ma l’impressione nostra è che nessuno abbia richiesto alcuna penale. E siccome le bugie noi non le scriviamo, faremo sapere.

Vogliamo però rimarcare che in politica, seppur di passaggio, la credibilità è un valore importante che si conquista passo dopo passo, intervento dopo intervento, e soprattutto che – come dice il proverbio – le bugie hanno le gambe corte. Non come l’erba a Lissone…

Buona anche la seconda!

Dopo quello del 18 giugno, è stato un successo anche il secondo “Altro Consiglio”, che si è svolto ieri sera presso Villa Magatti. Erano esauriti i posti a sedere in quella che fu una sala consiliare – e che per una sera ha ripreso la sua nobile funzione – con anche persone in piedi e attente ai lavori dei consiglieri comunali di minoranza.  Corretti e preparati, hanno lavorato senza gettoni, senza ufficialità ma seguendo le regole e i tempi del vecchio regolamento per le comunicazioni ed i temi all’ordine del giorno.

Era previsto anche di dare la parola al pubblico per eventuali “comunicazioni” (3 minuti a testa) e gli interventi ci sono stati. Sono stati interventi concreti, mirati, sul degrado e sulla viabilità, sulla situazione dei cantieri e di varie vicende per le quali l’Amministrazione Borella poco o nulla ha fatto.

Dare la parola ai cittadini è stato un elemento di novità positivo e apprezzato da molti.

Ottimo il presidente dell’”Altro Consiglio”, Paolo Rivolta (che – diciamolo – batte il “vero” presidente Perego sotto tutti i punti di vista), e ottimi anche gli interventi sulle delibere.

Il primo punto all’ordine del giorno che riguardava una riqualificazione edilizia, non è stato votato perché argomento giudicato di competenza degli uffici tecnici.

Il secondo punto relativo ai riconoscimenti allo scomparso geometra Guglielmi è stato da tutti interpretato come “riparatore” delle scarne commemorazioni durante dello scorso Consiglio comunale (ufficiale), perché (neanche a dirlo…) sono state seguite le tempistiche previste dalle “nuove regole”! In ogni modo la proposta è stata votata all’unanimità, dopo averla emendata perché conteneva un errore e una iniziativa ritenuta non opportuna.

Approvata all’unanimità anche l’eliminazione dei vincoli sul diritto di superficie, trasformato – a pagamento – in diritto di proprietà per i piani artigianali particolareggiati.

Contrari, astenuti o non votanti, invece, sul subdolo argomento presentato come “Contrasto alle occupazioni abusive degli alloggi popolari” (sul quale siamo evidentemente d’accordo) ma ignobile il vero scopo che è un attacco diretto a Ilaria Salis (e al suo partito) e l’appoggio ad una mozione simile, già approvata in Regione Lombardia. Attualmente a Lissone non risulta alcun caso di occupazione abusiva, ma i nostri consiglieri della Lega tanto dovevano fare per eseguire gli ordini “dall’alto” e l’hanno fatto. Loro sì, che sono ridicoli. E gli altri si accodano.

In conclusione, l’”Altro Consiglio” funziona e ha un buon riscontro tra i cittadini, in barba a chi ha “mandato a vedere” i numeri dei presenti.

I consiglieri Paninformi e Scaffidi hanno dichiarato che loro andranno avanti senza nessuna modifica, e che di noi non hanno bisogno. Vedremo il 24 luglio, quando in Consiglio comunale sarà finalmente discussa la petizioneSulle regole non si scherza”.