Vacanze in città

“Vacanze in città” non è un ossimoro, bensì un invito a genitori e bambini per trascorrere con serenità e divertimento i mesi più caldi del 2019.
Il Comune di Lissone, infatti, anche quest’anno offre la possibilità di affidare i nostri bambini ad educatori e animatori qualificati con i quali potranno trascorrere giornate di gioco, gite, sport e laboratori presso i Centri ricreativi estivi comunali della scuola primaria Moro e della scuola dell’infanzia Cagnola. Una vera e propria pausa rigenerante, fatta di gioco e scoperte tra amici.

Ma non è tutto: l’Amministrazione riconosce alla Comunità pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce un contributo economico pari a 20mila euro per le attività educative e la fornitura gratuita dei pasti che bambini e ragazzi consumeranno durante la frequenza presso gli Oratori.

Siamo orgogliosi di sostenere e appartenere ad un’Amministrazione che, ancora una volta, dimostra di avere a cuore l’azione formativa ed educativa rivolta a bambini e ragazzi ed esprime tale attenzione attraverso interventi concreti e collaborazioni proficue con le cooperative dei Centri Estivi (complessivamente 675 posti disponibili per scuola dell’infanzia e primaria) e con gli oratori Madonna di Lourdes, San Giuseppe Artigiano, Cuore Immacolato di Maria, Santa Margherita, Bareggia e – per la prima volta da quest’anno – anche Sacro Cuore di Gesù.

Dunque state tranquilli, mamme e papà lissonesi: ai vostri figli ci pensa anche il Comune, per una pausa estiva che abbia il sapore di una vera e propria… vacanza in città!

Centri estivi comunali e oratoriani: proposte per una «vacanza in città» rivolte a bambini e ragazzi (Comunicato stampa – 5 giu 2019)

La lezione dei ragazzi

Diciamocelo pure: sabato scorso, durante il Consiglio Comunale dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, gli alunni le hanno “cantate” agli adulti. È stato questo un momento con una forte partecipazione da parte di studenti, insegnanti e genitori. E come sempre, i ragazzi sono stati un “pungolo” per gli amministratori della Città.

Il tema di quest’anno “Prenditi cura di me!” mirava proprio a far emergere nei ragazzi il desiderio di vivere in un contesto bello, pulito, moderno, rispettato e rispettoso di ogni diversità. Forte è stata infatti la condanna nei confronti di chi sporca, deturpa, non rispetta le regole,  vandalizza e non vede la nostra Lissone come una cosa preziosa da custodire e far crescere.

Non sono certo mancate segnalazioni di ciò che ora non funziona, ma tante sono state anche le idee da realizzare e le buone pratiche da adottare su tutto il territorio per vivere meglio, più felici e più coesi.

L’Amministrazione Comunale cercherà di far propri alcuni progetti e dare risposte, come sta avvenendo con la nuova area fitness outdoor nei giardinetti di via Guarenti o con la pulizia di aree vandalizzate da “graffittari” nei parcheggi di via Crippa.

Da ultimo, i ragazzi hanno votato un “Ordine del giorno” che passerà poi al Consiglio Comunale degli adulti per la discussione e la relativa votazione.

A proposito: secondo voi, ad ascoltare i ragazzi in aula, erano presenti i consiglieri di opposizione? Purtroppo no. Lì non c’era da far polemica, si trattava di ascoltare le nuove generazioni, senza aspettare un’altra occasione: i mesi pre-campagna elettorale, ad esempio. E negli altri 4 anni, niente…

Foto gallery del Consiglio del 11 maggio 2019 (dal sito del Comune di Lissone)

Abbi cura di me

L’ “aver cura” non è solo un concetto astratto ma si traduce in un insieme di azioni, idee e progetti che, uniti alla buona volontà e all’entusiasmo tipico di ragazzi e ragazze, possono veramente cambiare il volto di una città, rendendola più bella e piacevole.

“Prenditi cura di me” è proprio il tema messo in campo quest’anno dall’ Amministrazione comunale, dal sindaco Monguzzi e dall’assessore all’istruzione Renzo Perego che hanno coinvolto in questo progetto quasi 2.000 alunni delle scuole lissonesi, dall’infanzia alla secondaria di primo grado.

Giovani e giovanissimi hanno reinterpretato in modo artistico e creativo il prendersi cura “di me casa, di me strada, di me piazza, di me scuola, di me biblioteca, di me impianto sportivo, di me parchetto, insomma di me… tutta la città” ma soprattutto, mettendosi in gioco in prima persona, hanno svolto e vissuto un percorso di presa di coscienza e sensibilizzazione verso il rispetto, l’uso coscienzioso di ciò che è di tutti e – non da ultimo – il coraggio di opporsi concretamente al vandalismo.

Filmati shock su incuria e imbrattamento, raccolta di rifiuti e cartacce, ideazione di nuovi contenitori per i rifiuti, orti urbani e riciclo creativo: a questo e a molto altro hanno dedicato energie e tempo, prendendo spunto anche dai frequenti episodi di inciviltà di cui le cronache locali purtroppo abbondano.

In occasione del Consiglio delle ragazze e dei ragazzi (11 e 18 maggio) e dell’Evento scuole Infanzia (11 maggio in Piazza Libertà), i cittadini lissonesi avranno modo di ascoltare, riflettere e imparare dagli studenti che, con esempi concreti e spirito di iniziativa, mostreranno come sia semplice e bello, oltre che necessario, aver cura della propria città.

Chi ha cura e si impegna per il decoro dell’ambiente, anche urbano, lo può migliorare per un vantaggio che non è di un singolo ma di TUTTI; questo ci dicono oggi a gran voce i nostri ragazzi.

Abbiamo tanto da imparare e tanto dobbiamo investire nelle nuove generazioni,  e ben vengano iniziative come questa che mirano a costruire una coscienza civica coinvolgendo e sensibilizzando anche i più piccoli alla vita e alle problematiche della propria città e di tutto quello che li circonda.

«Prenditi cura di me»: l’attenzione e il rispetto per la città protagonisti nel Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi (Comunicato stampa – 30 apr 2019)

2mila ragazzi ora curano la loro città (Cittadino – 4 mag 2019)

Ricordati di ricordare

Martedì 18 dicembre, presso il teatro Manzoni di Monza, si è svolto un incontro destinato a rimanere a lungo impresso nelle menti e negli animi dei giovani studenti di V di alcuni Istituti superiori del territorio: grazie all’organizzazione di ANED IT e delle donne Libere Democratiche di Monza e Brianza e alla partecipazione di ANPI, la senatrice Liliana Segre ha raccontato come la storia della sua giovinezza e della sua famiglia – perseguitata e sterminata in quanto ebrea – si sia incrociata e abbia subìto la Storia nel periodo nazifascista in Italia e Germania.

Ha aperto l’incontro la giornalista e scrittrice Daniela Palumbo che ha definito la Segre “come una fonte dalla quale è oggi doveroso abbeverarsi” in quanto “è testimonianza che è anche monito e viatico per il futuro, per la formazione dei cittadini“.

Noi del Listone – come del resto chi ha organizzato l’evento – siamo fermamente convinti del valore della testimonianza e del dialogo: il ricordo, da solo, non è l’ antidoto ma la Storia ci aiuta a interpretare la società odierna. L’ ascolto aiuta noi, aiuta i giovani , aiuta chi è tentato di fare un passo indietro davanti a ingiustizie e discriminazioni dicendo “Non è la mia storia”. Esperienze devastanti come quella raccontata da Liliana Segre sono la prova che, se le coscienze dormono, vengono scritte le peggiori pagine della storia e a quel punto tutti ne diventano vittime.

E allora ribadiamo quanto la Senatrice Segre ci ha trasmesso: l’arma migliore per combattere l’indifferenza è il RICORDO.

L’incontro di Liliana Segre con gli studenti di Monza e Brianza (IlCittadinoMB – 18 dic 2018)

Il valore dell’impegno

Nei giorni scorsi, il Sindaco Concetta Monguzzi ha comunicato a mezzo stampa di aver raggiunto un traguardo di tutto rispetto del quale potranno beneficiare i giovani studenti lissonesi: l’amministrazione infatti – grazie all’impegno condiviso di assessori all’Istruzione ed Istruzione superiore – ha reperito ulteriori risorse che hanno permesso di aumentare il numero e il valore economico degli assegni studio e dei buoni libro, arrivando a stanziare in totale 18.600 euro; ben 6.600 euro in più rispetto all’anno precedente.

In particolare, si passa da 40 assegni di 250 euro a 50 assegni di 300 euro e da 20 buoni libro di 100 euro a 30 buoni di 120 euro.

Sono cifre che, pur non cambiando la vita, sono un utile supporto per una famiglia il cui figlio/a dimostra di avere capito l’importanza dello studio e dell’impegno che il percorso di una scuola superiore comporta. E proprio questo è il punto cruciale della questione, il cardine che determina il valore non solo economico ma anche e soprattutto educativo dell’aumento dei fondi legati all’istruzione.

Questo non è un provvedimento iniquo, come si legge con termini più coloriti in un commento su Facebook: “Fatevi i fighi  con queste idiozie“. Non vi è nulla di idiota nell’aiutare chi studia e sceglie di impegnarsi con successo in un percorso di formazione per il proprio futuro: è riconoscere, semplicemente, che cultura e preparazione sono strumenti necessari per poter scegliere, e non subire, il proprio domani.

Assegni di studio e buoni libri agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (Comunicato stampa – 3 dic 2018)

Metterci… la firma

Raccogliamo e diffondiamo l’appello del Sindaco Monguzzi e invitiamo i cittadini a recarsi in Municipio presso l’Urp (piano terra) per firmare a favore della proposta di legge promossa dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per l’introduzione nelle scuole dell’insegnamento dell’ “Educazione alla cittadinanza”. Sì, la buona, vecchia “Educazione civica” introdotta nel 1958 e abolita nel 1990, pensando (erroneamente!) che potesse rientrare nell’ambito di altre discipline come Storia o Diritto.

A fianco delle pratiche educative messe in atto dalla famiglia, l’educazione civica è invece una disciplina necessaria, se non indispensabile, “per far crescere i nostri ragazzi cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri” come ha dichiarato il Sindaco Monguzzi.

Come possiamo tristemente osservare tutti i giorni, senza coscienza civica (e civile) si rischia di trascurare l’importanza e il rispetto di quelle regole che permettono la convivenza “civile” di una comunità.

Esempio di una pratica scolastica di successo che ben si inserisce in questo panorama è il progetto WeDebate, che venerdì scorso ha avuto una sua interpretazione anche a Lissone, nei giardini di piazza IV Novembre: durante la serata, organizzata da ProLoco e alla presenza del Sindaco e dell’assessore alla Cultura Tremolada, i ragazzi del liceo Enriques si sono esibiti in un pubblico dibattito, esponendo in modo articolato – e soprattutto civile – le proprie convinzioni e riflessioni riguardo l’articolo 21 della Costituzione. In questo progetto, il dibattito è inteso come uno “sport mentale” tra i partecipanti con regole, tempi e modalità ben definite e soprattutto da rispettare! Proprio il contrario di quello che spesso ci tocca vedere e sentire alla Tv nei vari talk show, che spesso sono – appunto – solo degli “show”.

Una società civile si migliora anche con una semplice firma, vi aspettiamo!

Educazione alla cittadinanza nelle scuole: anche in Comune a Lissone prosegue la raccolta firme in favore della proposta di legge di iniziativa popolare (Comunicato stampa – 9 ott 2018)

Luoghi di valore

Giovedì scorso la città di Lissone ha reso omaggio, intitolando l’istituto Comprensivo II (costituito dalle scuole Farè, Moro, San Mauro e Penati) alla scienziata premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini: una donna che ha saputo mettere la scienza al servizio dell’umanità e ha contemporaneamente dato vita a un dialogo continuo e costruttivo intra-generazionale, anche tra chi era lontano dal mondo della ricerca scientifica; ha anche portato avanti le sue ricerche nonostante le persecuzioni razziali – in quanto ebrea – del periodo nazista.

È stata una scelta collegiale, quella dell’intitolazione, che si è celebrata alla presenza di una delegazione degli alunni del Comprensivo, del sindaco, dell’assessore Perego, delle presidi delle scuole interessate e con un’ospite speciale: la professoressa Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel.

Dopo gli interventi dei presidi e dei ragazzi, l’ospite d’onore ha sottolineato come Rita Levi Montalcini riuscisse facilmente a parlare coi giovani , come li spronasse a metter forza e passione in quello in cui credono e ha invitato tutti i presenti a “tramandare” le motivazioni e il percorso che ha portato alla scelta dell’intitolazione del comprensorio a Rita Levi Montalcini, perché nel tempo non rimanga solo un nome – appunto – ma la testimonianza dei valori che la persona stessa ha incarnato.

Il Sindaco, infine, ha giustamente ribadito come i luoghi e le istituzioni debbano essere intitolate a chi ha partecipato al progresso umano e scientifico: i luoghi non sono nulla, se non sono abitati da persone che li vivano ed li abbiano a cuore.

Un filo comune lega le scuole intitolate alla Montalcini con la città di Lissone, e il Listone con essa: i valori autentici di progresso, sforzo e condivisione comune.

L’Istituto «Comprensivo II» intitolato a Rita Levi Montalcini, l’Amministrazione partecipa alla cerimonia (Comunicato stampa – 10 mag 2018)

La lezione dei ragazzi

È proprio vero che anche dai ragazzi c’è sempre qualcosa da imparare! Sono state due splendide lezioni di educazione civica (quella che una volta si studiava a scuola…) i due “Consigli comunali delle ragazze e dei ragazzi” che nel 2018 hanno raccontato la “Carta dei doveri umani”, vista dai nostri studenti delle scuole elementari e medie.

Il consueto lavoro del Comune, del Sindaco e dell’assessore Perego è riuscito anche quest’anno a coinvolgere centinaia di studenti di tutti i plessi scolastici lissonesi in un progetto di ampio respiro, conclusosi con la sua presentazione in Consiglio comunale e la votazione all’unanimità di un “Ordine del Giorno”,  proprio come accade nel Consiglio dei “grandi”.

Vedere i ragazzi seduti sui banchi, attenti ai lavori presentati dalle altre classi, interessati alle opinioni degli altri e incuriositi dalle differenti proposte, vien proprio da dire che il Consiglio Comunale degli adulti ha molto da imparare da loro… E una cosa la “copieremo”: nel prossimo Consiglio comunale cittadino, noi consiglieri del Listone voteremo compatti a favore dell’ordine del giorno approvato dai nostri ragazzi e ci impegneremo per tradurre in fatti il loro impegno verso i “doveri”.

Anche i più piccoli – i bambini delle scuole dell’infanzia statali e paritarie – si sono dati da fare e hanno dato il loro contributo: sabato prossimo, in piazza Libertà, saranno infatti esposti i lavori da loro realizzati, sempre sul tema della carta dei doveri umani.
Se il futuro del nostro paese passa da questi ragazzi… possiamo dire di essere in buone mani!

Vi rivolgiamo un invito: sul canale Youtube del Comune di Lissone sono presenti i video di entrambe le sedute: chi se li fosse persi li può vedere interamente – o anche solo qualche spezzone – e imparare qualcosa di nuovo.

Il giardino dei desideri

Dal 2014 l’Amministrazione Monguzzi ha istituito a Lissone il “Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi”: uno strumento molto arricchente ed educativo per gli studenti lissonesi di quinta elementare e prima media che partecipano attivamente ad un vero e proprio Consiglio Comunale a loro dedicato.

Nelle settimane precedenti, i ragazzi sviluppano e approfondiscono un tema assegnato e consegnano poi il risultato del loro lavoro in forma di “mandato” al Sindaco ed alla Giunta “dei grandi”. Dalla loro visuale di bambini/ragazzi, a volte essi meglio evidenziano alcune necessità e priorità che poi l’Amministrazione dovrà valutare e realizzare per garantire il “ritorno” di questa loro esperienza.

Ed è proprio questo che è successo, la scorsa settimana, nei giardinetti di Via Matteotti-angolo via Statuto.

Ma andiamo con ordine. L’anno scorso il tema da affrontare era quello della “bellezza” e uno dei progetti – sviluppato da una classe di quinta elementare – prevedeva la ristrutturazione del giardino in questione, ritenuto dai ragazzi troppo scarno e abbandonato a se stesso. Non era certo “bello” e i ragazzi hanno misurato, progettato, verificato questo angolino di centro città che, effettivamente, appariva  trascurato.

A distanza di quasi un anno, in quel giardino si sono realizzati e si realizzeranno a breve alcuni interventi di restyling profondo: uno a cura del “Rotary Club Monza nord Lissone” ed uno a cura dell’Amministrazione.
Il locale Rotary, infatti, voleva donare alla Città una ventina di piante (aceri rossi e verdi) e l’Amministrazione, memore delle richieste e del lavoro dei ragazzi, ha deciso di metterli a dimora proprio lì così che, nel tempo, potranno dare ombra e decoro a quei giardinetti.

Ma non solo: esiste anche un altro piccolo progetto che a breve continuerà l’opera di riqualificazione d i quella zona verde; ne parleremo più avanti.
E tutto questo grazie ai suggerimenti dei cittadini più “piccoli” ma che, evidentemente, vedono lontano!

Giardini di via Matteotti: realizzato il desiderio dei bambini di un’area verde più «bella» grazie ai 28 aceri donati dal Rotary Club Monza Nord Lissone (Comunicato stampa – 18 apr 2018)

La «Carta dei Doveri Umani» protagonista nel Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi (Comunicato stampa – 11 apr 2018)

 

Voglio trovare un senso, civico

“Voglio trovare – un senso a questa storia – anche se questa storia – un senso non ce l’ha”. Potrebbe iniziare così, con le parole di una nota canzone di Vasco Rossi la nostra riflessione sulla perdita di “senso civico” che sta causando innumerevoli problemi alla nostra società.

Ma di cosa parliamo? Di quella miscela di educazione e rispetto che i nostri genitori ci hanno insegnato – eredità di precedenti generazioni – e che, sia nella vita privata che in quella pubblica, da sempre ha rappresentato la linea di demarcazione tra ciò che è “giusto” e ciò che è “sbagliato”.

Noi del Listone – è sempre bene ricordalo – siamo una lista civica che ha applicato il senso civico al fare politica, all’impegno ed al “sacrificio” per il bene comune. Una gestione collettiva che parte dal buon senso e che, senza dover rispondere a padri e padroni, cerca – e spesso ci riesce – di ottenere un miglioramento per tutti. Anche l’idea stessa di “insieme di persone provenienti da diversi orientamenti politici e filosofici che poi si applicano alla risoluzione di problemi particolari” ci sembra ancora attuale e vincente.

Il Listone rinnova l’impegno verso la ricerca e la riscoperta del senso civico; un obiettivo a cui tendere non per un tornaconto personale, di immagine o di scopo, ma per continuare l’impegno per il quale siamo stati votati e ancor prima ci siamo messi in discussione come persone.

Diciamo questo perché, in questi ultimi mesi, troppe volte abbiamo assistito ad episodi che rivelano un senso civico inesistente, deformato, o adattato secondo la propria necessità. In città a volte si assiste alle imprese di quattro bulletti che, reclamando il diritto di fantomatici “diritti personali” (?), finiscono poi per imbrattare luoghi e muri, rompere e addirittura incendiare attrezzature, occupare rumorosamente piazze e scalinate, sedere e sdraiarsi per terra anche in luoghi sporchi e decisamente poco adatti.

Se poi allarghiamo lo sguardo, possiamo vedere comportamenti ancora peggiori: violenze verbali e fisiche contro genitori, professori e coetanei. E poi, purtroppo, si pagano le conseguenze di questa inciviltà: ragazze bullizzate che si gettano sotto il treno, genitori violenti che con amici partono all’attacco dell’istituzione e la feriscono.

Per quanto ci riguarda, non vogliamo che Lissone segua questa deriva e crediamo che l’unica via di uscita sia un patto forte tra chi riconosce il valore e l’importanza del vero “senso civico”: un appello a famiglie, insegnanti, compagnie di amici, educatori, animatori per fare “squadra” contro la maleducazione, l’arroganza e il vandalismo che ultimamente vediamo anche a Lissone. Solo così potremo ridurre il fenomeno, solo così potremo farcela.

E a chi dice e ridice – con facile populismo e nella speranza di raccattare qualche consenso in più – che ci vuole il “pugno duro” (anche se a volte questo è comprensibile) rispondiamo che la repressione può dare effetti solo nel brevissimo termine: per un vero cambiamento occorre la spiegazione, l’esempio, la consapevolezza e il lavoro congiunto di famiglie e istituzioni. Altrimenti sarà tutto inutile.