Il treno del futuro passa da noi

Ha scelto proprio Lissone la Commissione Infrastrutture e Trasporti della Consulta Regionale degli Ordini di Ingegneri della Lombardia (Croil) come sede per il primo incontro tecnico-operativo sulla “Direttrice ferroviaria Milano-Monza-Como-Chiasso: il futuro prossimo e la messa a regime del sistema ferroviario regionale”.

Si tratta di un importante tavolo, al quale parteciperanno tra l’altro alti rappresentanti di Rete Ferrovie Italia e della Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, in cui si discuterà dei provvedimenti di mitigazione acustica della nostra linea ferroviaria, in vista dell’aumento di traffico merci in seguito all’apertura del nuovo Gottardo .

L’incontro – che si terrà il 1° marzo – riguarda tutti i Comuni  dell’Ambito 2, ovvero Monza, Lissone/Muggiò, Desio e Seregno oltre alla Provincia di Monza; tempo fa si è già svolto l’appuntamento relativo all’Ambito 1, ovvero alla tratta nord della ferrovia, con notevoli risultati per quanto riguarda il reciproco scambio di informazioni e richieste.
L’Ordine degli Ingegneri infatti si è offerto come facilitatore tecnico tra i Comuni, la Regione ed Rfi per analizzare le problematiche territoriali locali e promuovere la loro soluzione ottimale.
Anche qui, Lissone c’è.

Le elezioni vanno in pullman?

Mentre è stata allungata la proroga accordata alle linee di autobus Z225 e Z227, minacciate di soppressione dal 1° aprile se non intervengono nuovi finanziamenti, altre 3000 firme e più si aggiungono alle 11.000 già depositate in Regione dai Sindaci delle città interessate dal servizio – Lissone inclusa. Sono le adesioni raccolte dall’Associazione Taccona, che si unisce alla richiesta di molti altri cittadini perché la tratta rimanga.

Ma intanto la questione si tinge di un pessimo colore politico (vedi “Crisi degli autobus in Brianza: «Dalla Regione basta soldi»“): i soldi dovrebbero venire dalla Regione, che com’è noto è leghista, mentre le città interessate sono tutte di centrosinistra – e alcune vanno pure al voto tra pochi mesi!

Cosa c’è di meglio dunque per lasciar crescere la rabbia dei cittadini contro gli attuali amministratori?
Statene sicuri: i padani di casa nostra sono capacissimi di azioni del genere, nuocere alla propria città pur di conquistare il potere, l’abbiamo già sperimentato diverse altre volte.
E alla faccia della sempre sbandierata “difesa del territorio locale”.