Per i giorni 4 e 5 giugno sono state convocate nel Comune di Lissone 3 Commissioni consiliari, delle quali la 1^ e la 4^ in seduta congiunta. Nell’intento dei “padri fondatori”, le Commissioni vanno convocate con un ordine del giorno e sono propedeutiche e consultive alla successiva discussione in Consiglio comunale. Ogni Consigliere è tenuto ad essere membro di almeno una Commissione, ed è garantita la presenza democratica di maggioranza e minoranza.
In questo momento di fallimento istituzionale (del Sindaco, del Presidente del Consiglio e degli altri 11 Consiglieri di maggioranza che hanno pesantemente limitato i diritti di altri consiglieri), l’Amministrazione comunale – con buona pace dei tecnici – prosegue come se nulla fosse; gli Assessori – con i loro evidenti limiti – vanno avanti tranquillamente e i Presidenti delle Commissioni – zerbini di chi comanda – hanno quindi serenamente convocato le 3 Commissioni.
Eppure, tutti loro sanno benissimo che, fino al ripristino dei diritti democratici, tutti i Consiglieri di minoranza non parteciperanno né ai Consigli comunali né ai lavori delle Commissioni. D’altra parte, del nostro parere e del nostro contributo anche questa volta ne faranno tranquillamente a meno, come abbiamo già potuto constatare nel caso del monumento a ricordo delle vittime lissonesi del COVID.
Come da copione, Andrea Carraretto, Marco Fossati e Davide Scotti sono dalla parte di chi “comanda” e quindi hanno convocato le Commissioni da loro presiedute. Tranquilli. Da parte nostra, non possiamo che prenderne atto e aggiungere un tassello al collaudato metodo borelliano: ora comando io, con il mio “mezzo tutor”, comando i miei Consiglieri di maggioranza (quasi tutti), la cui coscienza è stata “riprogrammata” e avalla qualsiasi decisione. Tranquilla.
E mentre il fallimento avanza, altrettanto tranquillamente prosegue l’attività di selfie, persino dalla spiaggia perché “non si smette mai di lavorare”, scrivono.
Noi intanto continuiamo a raccogliere firme per la petizione “Sulle regole non si scherza”: molti cittadini si dichiarano “nauseati” da quanto successo, alcuni non ne capiscono il motivo, altri purtroppo sostengono sia giusto così perché altrimenti “si va a letto troppo tardi, alcuni assessori con più incarichi devono andare a lavorare presto la mattina, e poi anche in altri Comuni è così. Insomma: noi abbiamo vinto e la democrazia è comando”.
Forse questi “supporter” ignorano cosa è successo in passato e ancora oggi succede quando la Democrazia – quella vera, con la D maiuscola – e le sue regole vengono smantellate poco a poco, pezzo per pezzo, senza alcun clamore… Noi però non possiamo star “tranquilli” e far finta di niente.
Per ora continuiamo la raccolta firme e intanto studiamo anche altre modalità per informare e sensibilizzare la città su ciò che sta succedendo: un vero e proprio fallimento istituzionale.