Lissone, ricorda!
Prosegue anche a Lissone l’iniziativa della posa delle pietre di inciampo, dopo quella collocata lo scorso anno all’esterno dello stadio “Luigino Brugola” di via Dante in memoria di Mario Bettega
In collaborazione con il Comitato per le Pietre d’inciampo e con l’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) e con la presenza di Milena Bracesco (figlia di un deportato, presidente del Comitato e vicepresidente di Aned Monza), il 25 gennaio alle ore 10, si è scelto di posare un’altra pietra di inciampo, un sampietrino in oro che verrà collocato in via Matteotti all’altezza del civico 8 e servirà ad “inciampare e sostare”, soffermandosi nel ricordo di Attilio Mazzi.
Attilio fu un lavoratore nello stabilimento di trinciatura del legno da lui stesso aperto a Lissone; padre di 4 figli e convintamente antifascista sia nell’animo che nelle azioni, divenne vittima dell’orrore nazifascista e fu deportato nel campo di concentramento di Gusen, dove morì il 9 aprile 1945.
Mazzi fu perseguitato dai tedeschi e venne arrestato per i suoi valori antifascisti di democrazia e libertà di espressione, valori che non mancò mai di appoggiare in pubblico e in privato. Fu uno dei tanti uomini comuni – eppure coraggiosi – che non si limitarono a sognare un mondo migliore, un’Italia libera e senza più dittatura e violenza, ma che si diede da fare in prima persona, mettendosi in gioco e ribellandosi con l’esempio, le parole e le azioni, per fare in modo che il fascismo fosse solo un brutto ricordo.
Uomini come Attilio hanno sacrificato la propria vita perché altri (anche noi) potessimo godere dell’Italia e della Lissone democratica che abitiamo oggi.
Lissonesi, ricordate che lì, dove si posa la pietra d’inciampo, un cittadino è morto per la libertà.
La “Pietra d’inciampo 2020” a Lissone
La Shoah a Monza e Brianza: arrivano 21 pietre di inciampo per non dimenticare (CittadinoMB – 9 gen 2020)
Video gallery della posa della pietra d’inciampo 2020 (Sito del Comune di Lissone)