Prometto prometto prometto, la politica delle false promesse
Sabato 24 (ad arte, prima della votazione delle elezioni politiche) è apparsa una notizia sulle pagine del Cittadino: mancano 3 milioni di euro sulle spese in parte corrente per il Bilancio 2023 del Comune di Lissone. Diciamo subito che ciò non corrisponde al vero: il Bilancio 2022 è a norma, certificato dai Revisori dei Conti e dai Dirigenti comunali.
La Sindaca Borella, svegliatasi dal torpore delle fiabe, si dice stupita e accusa di incompetenza la precedente amministrazione. Voleva fare il Sindaco con le risorse sul Bilancio 2023 già pronte?
Bisogna dire che in campagna elettorale lei, candidata sindaco, prometteva di sistemare, prometteva di migliorare, prometteva vicinanza ai più deboli, prometteva alle associazioni interventi, prometteva tutto ciò che le veniva in mente. Certo lei – che non aveva esperienza – prometteva, pensando forse che i soldi si stampassero di notte. E i suoi alleati? Pure loro, chi più chi meno.
I voti sono arrivati e ha vinto. Ed ora? Niente, ora si è “svegliata”, sembra. Anche se – ormai è chiaro – senza alcuna consapevolezza amministrativa si rischia qualche gaffe di troppo: non considerare le differenze tra “parte corrente” e “parte capitale”, il parere positivo di regolarità dei Revisori, il parere positivo di regolarità del Segretario e dei Dirigenti tutti. Anche perché il responsabile amministrativo del Comune è sempre lo stesso della Giunta Monguzzi ed è stato per molto tempo responsabile del Bilancio, confermato dalla Sindaca Borella.
E poi ancora: i “suoi” Sala Ruggero, Ignazio Lo Faro, Daniele Fossati e soprattutto il mancato assessore Roberto Perego erano presenti in Consiglio comunale! C’erano con tutte le approvazioni in regola, con le Commissioni bilancio, con il Consiglio comunale che esaminava i documenti e metteva in discussione e in votazione. Altro che. Tutto a posto, quindi.
E i 3 milioni? Si confonde, purtroppo la Borella. Non sono un “ammanco” o una “mancanza” dei precedenti amministratori. Governare significa fare scelte, aggiustare i numeri di bilancio preventivo e decidere le priorità; è un lavoro complesso che ogni Amministrazione seria deve svolgere. I fondi non sono illimitati, i servizi sono sempre di più, le richieste pure: ogni anno, purtroppo, bisogna scegliere, e sono scelte che a volte fanno tremare.
Proprio come quando è stata gestita l’emergenza economica durante e post Covid, ma lei tutte queste cose pare trascurarle, così come trascura la finalità dei tributi dei cittadini che vanno tutti spesi per servizi comunali, fruiti dagli stessi cittadini nell’anno di competenza. Non si è mai speso senza averli, anche perché non si può!
Forse il nuovo sindaco sta pensando di aumentare le tasse, forse dirà a chi ora si aspetta che tutto lei risolva (e hanno ragione di chiedere) che non può fare molto, limitando di fatto le aspettative che ha creato con le promesse elettorali e dichiarando subito che non può esaudirle.
Da tempo sta dicendo che tutto è colpa dei cattivoni precedenti: è uno stile, anche nei tempi di uscita della comunicazione. Purtroppo la verità è un’altra: non è una fiaba amministrare un Comune complesso come Lissone e di bacchette magiche – ora lo sa pure lei – non ne esistono.
Noi ribadiamo l’ottimo lavoro svolto dall’Assessore Colnaghi nei 10 anni, serio competente e spesso risolutore. È tempo che la squadra Borella si metta all’opera sul serio e smetta di fare propaganda elettorale.