“Question time” , o questione di tempo?
Venerdì 17 Luglio in Consiglio comunale sarà tempo di “question time”. Come sempre le minoranze, in ossequio al loro mandato, interrogano il Sindaco e la Giunta che, anche loro in ossequio a precisi obblighi, risponderanno. Ma è questo il tempo giusto per “interrogare”? È utile e opportuno farlo OGGI, 17 Luglio 2020? Spesso gli interroganti si dichiarano non soddisfatti delle risposte ricevute, e l’impressione è che chiedono solo per poter poi dire “non sono soddisfatto”, “non si è capito nulla”, “così non va bene”.
Se ciò normalmente è tollerabile in un contesto di politica locale (bassa o alta che sia), ora invece crediamo che tutto ciò sia proprio fuori luogo: non va bene ORA, con le emergenze relative alle scuole, con i pensieri legati al Covid, con un impegno molto forte a provvedimenti e situazioni sanitarie ed economiche che hanno bisogno tutta l’attenzione possibile. Non crediamo sia utile alla città impegnare, ORA, il personale comunale per fornire risposte a 6 interrogazioni, delle quali una lunghissima, con addirittura con 11 quesiti interni… ma constatiamo invece che, per avere visibilità, c’è chi si trincera dietro alla legittima “curiosità” e alla fatidica “trasparenza”.
Roberto Perego e Piermarco Fossati sono i re incondizionati del Question time (questa volta 5 a 1 per Perego). Stiamo ormai entrando negli ultimi due anni di mandato e la visibilità è importante (c’è chi vocifera rispetto a presunte candidature alla carica di Sindaco…). E allora, ad esempio, Roberto Perego chiede, telefona, scrive, invia Pec… Sarebbe molto meglio lasciar lavorare chi sta lavorando e poi dare il compito ai cittadini di esprimere la propria soddisfazione, con il voto.
Comunque sia, venerdì ascolteremo le “domandone” e le relative “rispostone” ma, lo ribadiamo, secondo noi questo non è il tempo giusto.