Sotterrati… di legge

Con la Legge Regionale della Lombardia 10 marzo 2017 – n. 7 “Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti” , la giunta regionale targata Lega Nord ha approvato il recupero e utilizzo ai fini residenziali, terziario o commerciale dei locali seminterrati esistenti sul territorio regionale.

Cosa significa questo? Significa che da oggi, dopo aver espletato alcune pratiche burocratiche, i cittadini lombardi potranno vivere in modo permanente nei locali cantina (o addirittura garage!) con altezza minima di 2,40 metri, anche senza finestre, purché con ventilazione indotta da “attrezzature tecnologiche”.

Ciò che lascia allibiti, soprattutto per quanto riguarda la destinazione residenziale, è come la Regione Lombardia, un organo di così elevato livello, possa aver spazzato via con un colpo di spugna alcuni dei requisiti fondamentali che, per decenni, sono stati presenti nei regolamenti locali d’igiene e nei regolamenti edilizi comunali e che, fino ad oggi, sono stati garanzia per poter disporre di un ambiente di vita salubre ed a misura di persona.

La dimostrazione di una volontà politica precisa e determinata del governo regionale di centrodestra sta nel fatto che i Comuni siano obbligati a recepire questa norma e l’unica facoltà concessa rimane quella di poter escludere alcune porzioni di territorio comunale per precisi motivi di tutela paesaggistica, rischio idro-geologico, igienico-sanitario e di difesa del suolo.

La nostra città, non presentando di fatto nessuno di questi rischi, è quindi totalmente soggetta all’applicazione della norma; gli unici ambiti di esclusione saranno precise aree oggetto di bonifica individuate dal PGT e dal Piano di Gestione Rischio Alluvione.

L’articolo 2 della legge stabilisce inoltre che il recupero dei seminterrati debba andare di pari passo col reperimento di aree per servizi e attrezzature pubblici: in muancanza di spazi adeguati è però consentita la monetizzazione, cioè si può PAGARE ed il servizio/parcheggio/altro non è più necessario!

Ma Lissone non ha certo bisogno di nuove abitazioni e di un ulteriore aumento di popolazione perché siamo già al limite – oltre il limite – della capacità di assorbimento di nuovi residenti.

L’Amministrazione Monguzzi ha lavorato duramente in questi anni per ridare una dimensione umana alla nostra città che è stata per troppo tempo massacrata da interventi edilizi massivi di consumo di suolo e di aumento esponenziale della popolazione e questo intervento diretto della Regione nella normativa edilizia comunale non fa altro che peggiorare un delicato equilibrio raggiunto con la variante al PGT approvata nella scorsa legislatura.
Non possiamo permetterci di peggiorare e togliere dignità alla qualità della vita in nome di un impulso al mercato a tutti i costi.

Rimaniamo allora alla finestra, sperando che con un po’ di buon senso e senso di responsabilità, questa norma possa essere rivista e venga data opportunità alle Amministrazioni Locali, che ben conoscono il proprio territorio, di poter decidere autonomamente se e come applicarla.