Venerdì scorso, in Consiglio Comunale, sono state discusse ben 3 mozioni: tutte proposte dalle minoranze e tutte discusse in una “maratona” durata 7 ore (dalle 20:30 alle 2:30 di sabato…). Tutto normale? Certo, quando si discute e si propone per l’interesse della nostra città non c’è alcun problema.
Ma anche questa volta non è stato tutto “normale”. Vogliamo infatti dedicare questo commento alle “E-mozioni” serpeggiate tra i banchi della Giunta e del Consiglio quando uno dei presentatori della mozione (guarda caso, Roberto Perego) dopo oltre due ore e mezza di discussione ha proposto, col sorriso stampato in faccia, il ritiro della mozione stessa. Come dire: abbiamo proposto, abbiamo discusso, abbiamo valutato ma siccome non siete d’accordo con me e con noi (della minoranza), sapete cosa facciamo ora? Del fiume di parole e di ragionamenti fatti non ce ne importa nulla (per usare un eufemismo…) e quindi ritiriamo la mozione non e la mettiamo nemmeno ai voti.
Roba da non crederci! Ma lo stesso – sorprendente – Perego, con un aplomb tutto inglese (o piuttosto americano, visto il modus operandi deciso e risoluto, alla “Donald”) ha richiesto e ottenuto una sospensione del Consiglio, probabilmente per concordare coi suoi colleghi di minoranza la linea da tenere.
Come un flash, ci è allora venuto in mente quello che succedeva quando eravamo più giovani e si giocava a pallone: a volte, prima della fine della partita, lo “sconfitto” inventava una scusa e se ne andava via con il pallone, così che gli altri restavano a bocca asciutta e dovevano cambiare gioco…
Molto probabilmente qualcuno della minoranza – più esperto, più moderato e più rispettoso – è riuscito a far cambiare idea a Perego ed infatti il Consiglio comunale (dopo un nuovo appello) è ripreso e il lavoro è proseguito in modo che i Consiglieri hanno potuto votare e “finire il lavoro”.
La mozione – che era relativa alla funzione dell’addetto alla comunicazione del Comune – ha avuto i voti contrari di tutta la maggioranza e non è passata; passerà invece ai posteri (e non sarà certo sfuggito a chi seguiva il Consiglio da casa) un tentativo maldestro ed una figuraccia evitata per un pelo.
Sorry Bob, you were wrong again…