Lissone - Nubifragio

Un nubifragio mai visto

In questi giorni di fine luglio, anche a Lissone abbiamo dovuto fare i conti con tornado, tempeste e condizioni atmosferiche estreme. Increduli, senza strumenti, abbiamo visto e subìto vento, acqua, grandine e pioggia con una violenza mai vista prima.

Ancora avevamo negli occhi e nel cuore le immagini e il racconto delle alluvioni in Emilia-Romagna e ora ci troviamo noi ad essere protagonisti di qualcosa di simile anche se – per fortuna – di dimensioni ridotte.

In questi giorni la natura si è mostrata forte e crudele: viene spontaneo attribuirle sentimenti e comportamenti “umani”, ma la natura non è una persona e i suoi comportamenti non sono “capricci” ma hanno origini ben precise.

I meteorologi parlano di cambiamenti climatici, ne spiegano le cause e si soffermano sulle conseguenze. E noi ci sentiamo sempre più impreparati perché non basta la coscienza e la responsabilità di un singolo o di una comunità, ma occorre la coscienza e la responsabilità di molti Stati e di ciascuno di noi.

Intanto a Lissone si contano gli alberi sradicati, i tetti scoperchiati, i muri crollati… Con grande impegno, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Brianzacque, RetiPiù, la Polizia locale, gli addetti alla cura del verde lavorano senza sosta per mettere in sicurezza, ripristinare i servizi fondamentali e limitare i disagi. A loro va il nostro grazie.

Ma ciò che ha reso più pesanti e drammatici gli eventi di questi giorni è la morte di una donna lissonese, Salma Halim, schiacciata da un albero sradicato dal vento. A lei va il nostro affetto, alla sua famiglia le nostre condoglianze e un grande pensiero di vicinanza.