Ormai sono di moda le “fake news”, ovvero le bugie spacciate su Internet. Una piccola fake news ha interessato nei giorni scorsi anche Lissone, spacciata da un paio di siti politici locali: il Comune sarebbe stato colpevole di aver “dimenticato” di pagare 3,5 euro (sì, avete letto bene: tre euro e mezzo) per rinnovare il dominio del portale a suo tempo costituito per promuovere il commercio elettronico delle ditte lissonesi.
Ora un puntuale comunicato dell’Amministrazione ristabilisce la verità (vedi “Portale DUC «Lissoneonline.it», nessuno spreco“): non si è trattato per nulla di una sbadata “dimenticanza”, ma di una deliberata scelta.
Il portale non funzionava affatto, perché non è più lo strumento giusto per vendere on line.
Forse lo era una decina di anni fa, quando la precedente Giunta lo promosse grazie ai soldi di un bando regionale, ma oggi gli strumenti veri sono altri.
E lo dimostra lo stesso atteggiamento dei commercianti: infatti il Comune avrebbe dovuto soltanto avviare il portale, che poi – come del resto è logico – doveva essere gestito direttamente dagli interessati attraverso Confcommercio.
Invece così non è avvenuto. E per di più la società che aveva creato il tutto è pure fallita…
Meglio dunque chiudere definitivamente il capitolo, senza “sprecare” nemmeno 3 euro e mezzo, no?
Il sito internet dei piccoli negozi ha abbassato la saracinesca virtuale (Il Giorno – 25 febbraio 2017)