Se c’è una caratteristica comune nel comportamento del centrodestra in questa campagna elettorale è il corteggiamento delle lobby, di tutti i tipi: la coalizione di Fabio Meroni addirittura trascura la presenza in pubblico a vantaggio degli incontri con i gruppi di interesse privato, che siano società sportive o associazioni di categoria; una palestra a questo, un sostanzioso contributo a quell’altro, un occhio di riguardo per Tizio…
Promettono, promettono; poi tanto, se e quando manterranno, sarà a spese nostre.
La spudoratezza giunge al colmo quando alcuni esponenti eminenti di tali lobby entrano direttamente nelle liste politiche, e lì siamo nella scorrettezza morale più totale perché il messaggio è chiaro: se vinco, io otterrò quello che voglio per me (la mia associazione, il mio gruppo sportivo, eccetera).
Ma l’abbiamo scritto tante volte: il bene comune non è la somma dei benefici dei singoli! (anzi, spesso avviene il contrario: il privilegio di uno toglie risorse all’utilità di tutti).
Bisogna avere invece uno sguardo che tenga sì conto delle richieste particolari, però stia al di sopra di esse: considerando quali di esse rientrano davvero dell’interesse di tutta la comunità.
Noi questo l’abbiamo sempre fatto, e ci rendiamo conto con ciò di aver scontentato parecchi gruppi che in passato erano invece abituati ad avere trattamenti “di riguardo”.
I lissonesi lo sappiano: i privilegi di qualcuno li paghiamo noi tutti.